I palloncini di benvenuto sono finiti in poche ore, e c’era da immaginarselo. L’ennesimo discount aperto a Cagliari, in viale Monastir, all’esordio ha fatto il tutto esaurito di curiosi. E basta guardare Google Maps per accorgersi che, in una città di 150mila abitanti, i supermercati low cost hanno abbondantemente superato quota venti. Solo nel capoluogo. A Quartu, qualche settimana fa, il Consiglio comunale ha dato l’ok al progetto per un altro discount, un Eurospin, più grande in via Marconi, vicino a cimitero e 554: una rotatoria, qualche albero e un po’ di verde per avere in cambio una superficie di seimila metri quadri. Si chiama accordo di programma: il privato propone e il Comune di turno, quasi sempre, accetta perchè vengono eseguiti dei lavori che non portano via un centesimo dalle casse comunali e la cittadinanza ha un’area verde, più o meno grande, in più. Ma anche tanti carrelli e corsie: “Abbiamo scelto di liberalizzare il settore, chiediamoci se ciò ha migliorato i servizi alla clientela o prevaricato le condizioni di lavoro dei commessi”, chiede, con la risposta già in tasca, Cristiano Ardau, segretario regionale UilTucs: “Alla fine c’è una moltiplicazione di posti di lavoro che, spesso e volentieri, sono o part time o precari e non servono al nostro territorio. Solo l’occupazione stabile permetten alla gente di vivere dignitosamente. Invece, non ci sono incrementi legati alla qualità dei contratti”.
E altri discount, presto, sorgeranno tra Cagliari e Quartu: uno all’interno di un complesso con parco e ville di lusso in via Vesalio, l’altro quasi ai bordi del viale Marconi. Case e nuovo discount pirrese, inoltre, annulleranno per chi arriva dalla zona del Cep la vista della Città Mercato. Ma lì c’è ben poco da vedere. Il tabaccaio Carlo Nonnis, superstite in tre piani vuoti e abbandonati, si gira più o meno i pollici dalla mattina alla sera e alterna la particolare attività fisica alla preoccupazione: “Hanno solo terminato di mettere le varie insegne, dalla macelleria alla rosticceria, nell’area del supermercato Conad, ma da dieci giorni non c’è più nemmeno un operaio. Altri, in tutto il centro commerciale, non ne ho visto e, soprattutto, non so cosa ne sarà di me. Dovrò compilare dei moduli che, spero, mi aiutino a velocizzare la ricerca di un nuovo punto nel quale andare a vendere. Qui, tra l’altro, sono comparse anche delle infiltrazioni”. Uno dei tanti segni di una mancata manutenzione Qualche operaio, sul tetto sopra il supermercato, si è visto anche da poco. Ma la sensazione è che non fosse lì per il mega progetto milionario di restyling della Città Mercato, ma solo per conto di Conad. “Purtroppo non ci sono sviluppi o novità sui lavori del polo commerciale pirrese”, sospira, preoccupato, Cristiano Ardau.









