Alessandra Todde e i 5 stelle non hanno nessuna intenzione di smantellare il poltronificio milionario allestito a suo tempo da Solinas e pagato a carissimo prezzo con i soldi pubblici, ovvero dai sardi. Il superstaff burocratico fatto di direttori, consulenti, esperti e portaborse di vario livello, è più in salute che mai. Nonostante in campagna elettorale il superstaff contro cui proprio i 5 stelle si scagliarono giustamente dai banchi dell’opposizione, sia stato nel mirino, una volta vinte le elezioni non solo quel mostro mangiasoldi pubblici resta, ma anzi viene ulteriormente ingrossato. Con i 50mila euro in più all’anno al segretario generale della Regione, per esempio, quel Saverio Lorusso arrivato da Roma che, con quasi 250mila euro all’anno di soldi pubblici, ovvero soldi dei sardi, guadagnerà più del presidente della Repubblica.
Eppure, a ridosso della vittoria, ufficialmente e ufficiosamente la Todde aveva detto e fatto sapere attraverso il suo entourage che avrebbe provveduto a mettere in atto una pesante spending review, ovvero un deciso taglio delle spese eccessive e evitabili. Ma così non è. E una volta arrivati nei palazzi del potere, il mostro mangiasoldi resta esattamente dove è.











