Coronavirus, Sant’Efisio potrebbe uscire nel cocchio con pochi fedeli senza pubblico: a lui la più grande preghiera della storia. Ancora non ci sono certezze, ma da Pula filtrano le prime previsioni: se al primo maggio saranno confermati divieti di assembramenti, quest’anno Sant’Elisio potrebbe uscire ed essere accolto solamente col cocchio, senza miliziani e cavalieri. Naturalmente è solo un’ipotesi, al contrario se i contagi calassero in maniera netta si può ancora sperare nella festa classica. Ma al momento, con le restrizioni in vigore, è difficile immaginare un bagno di folla e tanti turisti il primo maggio a Cagliari e nei giorni seguenti a Pula. Di sicuro sarebbe l’anno più particolare, perché a Sant’Elisio attraverso le tv e i giornali online che ne racconteranno il percorso sarà espressa la più grande preghiera di sempre dei sardi, liberaci dal Coronavirus come avvenne ai tempi della peste.
Niente Terzo Guardiano e orazione su whats app. E’ Sant’Efisio ai tempi del Coronavirus. E’ la saltata la nomina del Terzo Guardiano, il confratello incaricato di organizzare materialmente la sagra del primo maggio. La tradizione dell’antico sodalizio religioso stampacino prevede la processione, la messa e poi la votazione a scrutinio segreto. Ieri nulla di tutto questo è accaduto.
“A causa dell’emergenza è saltato tutto e la nomina è stata rinviata a data da destinarsi”, spiega rassegnato Giancarlo Sanna, presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone, “abbiamo fatto un’orazione a distanza. Io ho dato il via alla preghiera su Whats App”. Ancora presto per parlare della sagra del primo maggio. “Non sappiamo nulla” conclude Sanna, “siamo in contatto con la Prefettura e con la Curia. Ma la situazione cambia di giorno in giorno o addirittura di ora in ora”.









