“C’è in gioco la sicurezza di tutti i sardi”. È netto l’assessore regionale della Sanita, Mario Nieddu, a proposito delle polemiche legate alla nuova ordinanza del presidente Christian Solinas legata al Coronavirus. Chi arriva in Sardegna deve presentare un certificato che attesti di aver eseguito un test nelle 48 ore precedenti all’imbarco, ovviamente con esito negativo. In alternativa, tampone nell’Isola entro due giorni dallo sbarco. Una situazione che sta già creando un po’ di lamentele, come testimoniano anche gli articoli di Casteddu Online di sardi che, per un motivo o per un altro, vivono nel resto d’Italia e devono tornare, anche spesso, nell’Isola. La lamentela principale, oltre ai costi? I tempi per ricevere l’esito: “Possono fare anche un sierologico, o quelli capillari, lo specifica l’ordinanza. O un test rapido a pagamento in un laboratorio privato, ovviamente prima di partire, l’esito glielo danno subito”. E per chi non ce la fa? “Appena arrivano in Sardegna bisogna mettersi in contatto con il servizio di Igiene Pubblica o nei laboratori privati convenzionati, il prezzo stabilito è di 65 euro. È stata approvata la mia delibera che liberalizza l’esecuzione di tamponi ma dobbiamo aspettare ancora qualche giorno per la manifestazione di interesse: una volta fatto, si potrà andare anche dal privato”.
“Sui test rapidi a pagamento bastano dieci minuti per l’esito, abbiamo accreditato 33 realtà nell’Isola. L’ordinanza del nostro presidente ricalca quanto chiesto al Governo mesi fa, ci era però stato impedito”, ricorda Nieddu, “al contrario di altre regioni. Abbiamo prova della bontà di Solinas, se il Governo a suo tempo avesse concesso quanto contenuto nell’ultima ordinanza, oggi non avremmo vissuto questa situazione”. Cioè quella di una risalita dei contagi: “Abbiamo avuto un picco molto rapido in tempi brevi, ciò poteva creare qualche allarme che, fortunatamente, è rientrato, visto che ad un alto numero di contagi non ha corrisposto un alto numero di ricoverati presso le terapie intensive. Ciò ci conforta, e molto”, afferma il titolare della sanità in Sardegna.











