Coronavirus, aeroporto di Elmas ai raggi x: passeggeri tra droni e termometri a infrarossi

Lunghe file agli arrivi, doppio controllo su ogni passeggero alla ricerca di tracce di febbre. Tanti i sardi partiti da Milano con le mascherine sul volto: “La prudenza non è mai troppa ma tutti questi controlli, forse, sono esagerati”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE


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Termometri a infrarossi a forma di pistola e un drone per misurare la temperatura corporea. Con l’emergenza Coronavirus cambia la vita di quasi tutti i passeggeri italiani, e l’aeroporto di Elmas non fa eccezione. Dopo la direttiva del presidente Christian Solinas, il principale scalo sardo si attrezza per fronteggiare qualunque possibile caso di virus cinese. I primi controlli all’alba, sono già quasi ottocento le persone passate ai raggi x. La prassi è uguale per tutti: i volontari delle associazioni, protetti con occhiali aderenti e mascherine, puntano il termometro sulla fronte e sul collo. In caso di febbre, il passeggero viene bloccato e portato dal medico di stanza del Mario Mameli per essere sottoposto a dei controlli più approfonditi: “Nel caso, una delle domande di rito”, spiegano gli addetti alla Protezione Civile, “è se il paziente sia stato da poco in Cina o in una delle regioni italiane dove sono stati riscontrati morti da Coronavirus”. Sinora, comunque, non c’è stato nessun caso sospetto e, la prossima settimana, l’aeroporto si doterà di un termoscanner dal valore di 16mila euro. Nuove e stringenti regole, quindi, non apprezzate però da tutti i viaggiatori.
A bordo del volo decollato da Malpensa, in tanti hanno scelto di viaggiare con la mascherina calata sul volto. “Lo faccio per motivi di sicurezza, ho una figlia di tre mesi e voglio proteggerla. All’aeroporto di Malpensa non sono stata sottoposta a nessun controllo”, spiega Tamara Pusceddu, 44 anni. Una ragazza di 19 anni, Jessica Chen, è nata in Sardegna da genitori cinesi: “È capitato di ricevere qualche sguardo strano a bordo, indosso sempre la mascherina per precauzione. Qualche giorno fa ero a Cagliari, ho ordinato una pizza a domicilio e il ragazzo delle consegne, appena mi ha vista, si è messo a tremare. C’è troppo allarmismo”. Un’altra passeggera sarda, Maria Chiara, afferma che “a bordo del volo da Milano c’erano almeno dieci passeggeri con le mascherine, io non la indosso perché non credo sia necessaria”. Una donna di 45 anni passa senza problemi il controllo col termometro a infrarossi: “A Milano non l’hanno fatto, strano. Certo, se dicono che questi controlli vanno fatti li facciamo, ma penso che siano un po’ eccessivi”.


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