Lo striscione principale degli Sconvolts alla testa del corteo, poi tutti i suoi amici ultras che, per mezza Monserrato, hanno scandito i cori in suo onore e scortato la bara. “Chicco il bello” è stato salutato come avrebbe voluto: era un ultras, l’addio è stato in pieno stile ultras. Aveva 56 anni, era uno dei fedelissimi del gruppo della curva nord del Sant’Elia prima e della Unipol Domus poi: monserratino doc, nelle sue vene scorreva sangue rosso e blu. Federico Locci, forse con il nome e il cognome reali lo conoscevano appena i parenti, per tutti era semplicemente “Chicco”, se n’è andato ieri stroncato da un brutto male all’ospedale Oncologico. L’addio, con il rito funebre nella parrocchia di Sant’Ambrogio (non il funerale classico perchè è giovedì santo e vigono le regole del triduo pasquale), il parroco ha benedetto la bara e sono stati letti alcuni passi religiosi. In centinaia hanno voluto salutarlo per l’ultima volta, con le bandiere degli Sc 1987 che hanno sempre sventolato in un grigio pomeriggio monserratino.
Poi, l’ultimo viaggio sino al cimitero, sempre rigorosamente con la scorta degli Sconvolts. Il tifo organizzato cagliaritano perde uno dei suoi fondatori: Federico Locci, per tutti “Chicco il bello” e, soprattutto, “il sindaco di tutti noi”.











