Giuseppe Conte va alla sfida dei voti alla Camera, dopo l’apertura della crisi arrivata giovedì scorso con il ritiro delle ministre di Italia Viva e l’apertura della crisi da parte di Matteo Renzi: “Ancra oggi, i 29 punti programmatici, seppur in circostanze complesse, hanno dimostrato che c’era una visione. L’uragano della pandemia ha sconvolto la nostra società. Ho ricevuto attacchi mediatici scomposti. Le ministre di Italia Viva si sono astenute perchè nella bozza non c’era il Mes, che non ha nulla a che vedere con il Recovery Fund. Si è aperta una crisi che oggi deve trovare qui, in questa sede, il proprio chiarimento, secondo i principi di trasparenza di confronto e di linearità. La crisi avviene in una fase cruciale nel nostro paese, con la pandemia in pieno corso. Tante famiglie stanno soffrendo per la perdita dei propri cari, avverto un certo disagio”. Così il premier negli ultimi minuti del suo intervento.
Prima, Conte ha detto la sua, anche, sul tema dei ristori: “Abbiamo fatto vari scostamenti di bilancio, più di 100 miliardi di euro a sostegno di lavoratori, imprese, categorie fragili, con ristori proporzionai alle perdite subite. Interventi”, dice il premier “che ci hanno permesso di erigere una cintura di protezione sociale ed economica apprezzata da illustri economisti. Con il programma Next Generation EU abbiamo 209 miliardi di euro. Abbiamo sempre operato le scelte migliori e assunto le decisioni più giuste? Ciascuno esprimerà le proprie valutazioni. Parlo a nome di tutto il Governo, a testa alta, non con l’arroganza di chi ritiene di non fare errori ma di chi ha impegnato energie fisiche e intellettive per proteggere la comunità nazionale”.











