Sono stati rinviati a giudizio tutti gli indagati per l’epidemia di Covid dell’estate 2020 che si era diffusa nelle discoteche della Costa Smeralda e di Porto Rotondo. Il Gup del Tribunale di Tempio Pausania, Marco Contu, ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Mauro Lavra, nel processo per il contagio di circa 30 lavoratori e un numero imprecisato di clienti di tre club storici della movida gallurese. A processo tre amministratori e altrettante società di persone: tra i quali la Billionaire srl e il suo amministratore Roberto Pretto. Il locale di Flavio Briatore, che non è coinvolto nella vicenda, è stato coinvolto per due ipotesi di reato e il pm nel capo di imputazione contesta l’epidemia colposa e le violazioni di natura penale delle norme anti contagio, contenute nelle leggi e ordinanze dello Stato e della Regione emanate nel 2020 per limitare il rischio di diffusione del virus.
Secondo la Procura di Tempio, il Billionaire non avrebbe protetto i suoi dipendenti e in una fattispecie le ragazze immagine della discoteca sarebbero state invitate a non utilizzare la mascherina di protezione. Viene contestata la sola violazione delle misure anti Covid e non l’epidemia colposa, invece, a Luciano Guidi e alla Medex srl per i contagi dei lavoratori del locale Phi Beach. Stessa accusa per il Country Club di Porto Rotondo. Le contestazioni riguardano l’amministratore Franco Carrington e la Eurfun srl. I lavoratori indicati come persone offese sono una trentina. Molti sono stati già risarciti, alcuni si sono invece costituiti parte civile.











