Protesta la minoranza, “non parteciperemo, le celebrazioni pasquali sono sante, ma anche sacre, ossia separate, persino al di là della cultura cristiana. Questa è la Tradizione. Questo è il senso della nostra scelta”.
Pace e amore sono i simboli della ricorrenza che entra nel vivo da oggi, quella della Pasqua imminente che, in questo caso, accentua i malumori e le diatribe tra le parti politiche cittadine. Di recente la parte di minoranza aveva sollecitato pubblicamente l’amministrazione comunale a convocare un consiglio comunale, assente da due mesi: richiesta accolta, ma la data scelta non va proprio bene a Fratelli d’Italia che esprimono: “Per noi un fatto di inaccettabile intolleranza.
I Consiglieri comunali Stefano Demontis, Sabrina Stara e Niside Muscas, sostenuti dal Circolo di Fratelli d’Italia, guidato da Rita Palmas, non parteciperanno al Consiglio comunale convocato per il giorno giovedì 28 marzo.
Tale decisione è stata motivata, in sede di riunione dei Capigruppo di venerdì 22 marzo, da Stefano Demontis. Riunione nella quale abbiamo invitato le forze politiche di maggioranza e di minoranza a rinviare la convocazione del Consiglio comunale a dopo le celebrazioni pasquali. Dimostrando, inoltre, che nessun punto posto all’ordine del giorno poteva essere considerato urgente ed improcrastinabile.
È da 60 giorni che non si convocano Consigli comunali: fatto unico e fortunatamente raro nello scenario degli 8mila comuni italiani. Fatto increscioso che dimostra la mancanza di iniziative politiche dell’attuale maggioranza, nonché il mancato rispetto delle norme che disciplinano la votazione degli atti e la risposta alle interrogazioni. Ragion per cui disconosciamo ogni accordo verbale sul numero delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e raccomandazioni da presentare in Consiglio, attenendoci esclusivamente a quanto disciplinato dalla normativa in vigore.
Ma, ciò che più conta è che non intendiamo renderci partecipi di una progressiva cancellazione delle tradizioni e dei valori che hanno formato ed arricchito la nostra Comunità. Non vogliamo calpestare la Fede cristiana della minoranza dei praticanti, ma al contrario rispettarla e valorizzarla. Perché il Cristianesimo non è solo religione, ma inconscio collettivo. È cultura.
Il 28 marzo staremo con le nostre famiglie per riflettere e condividere le celebrazioni e le liturgie del Giovedì Santo. Lo faremo nella consapevolezza che i valori spirituali sono una forma di crescita personale e comunitaria. Ma anche momenti di fratellanza e umiltà. Coltivando, insieme, gioia e passione nonché amore per il prossimo.
È in questi momenti di alto valore interiore che possiamo riscoprire il senso vero del destino e della limitatezza, contro ogni frivolo tentativo di feticizzare i segni delle comode illusioni.
Abbiamo scelto fin dalla nascita di non farci imprigionare dal nichilismo passivo, ma di lottare attivamente per rigenerare scopi, ricercare risposte ai tanti perché e trasvalutare valori contro ogni forma di omologazione desertificante” si legge nella nota firmata da Massimo Carboni.











