Parte la sfida a Bertolotti. Sarà Danilo Cacciuto, 50 anni, titolare di aziende che operano in diversi settori, dai servizi generali alle attività balneari “che danno lavoro a decine di famiglie” e presidente dei Balneari Sud Sardegna a contendere la presidenza della Confcommercio all’attuale numero uno Alberto Bertolotti alle prossime elezioni di fine novembre. Lo sfidante sarà affiancato da un team di professionisti. Sa di non essere il favorito nella competizione, ma annuncia battaglia.
“Da due anni sono presidente del sindacato delle imprese balneari e considero Confcommercio come la mia seconda casa, per questo ho deciso di scendere in campo”, dichiara Cacciuto, “non potevo continuare ad assistere al continuo declino di una associazione che oramai è stata eliminata da tutte le realtà istituzionali della città, e ben lontana dalle esigenze degli associati, soprattutto in un momento così delicato come questo.
I numeri non mentono. La crescita preoccupante della morosità dei soci, superiore al 40% nel 2019, non è solo figlia della crisi tremenda che il settore sta attraversando ma, purtroppo, della incapacità dell’associazione di dare risposte serie e concrete alle vecchie e, soprattutto, alle nuove esigenze degli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi.
In cima a tutto, manca una visione. Un obiettivo chiaro del modello di sviluppo del comparto sul quale trovare il consenso dei soci ed avviare un confronto serrato e senza sconti con la politica.
La mia scelta di servizio è innanzitutto una chiamata alle armi per tutti i colleghi sinora rimasti fuori dalle decisioni e dalle scelte che li riguardano. L’associazione appartiene a tutti noi e tutti dobbiamo sentire il diritto, dovere della partecipazione attiva e disinteressata”.
L’emergenza Covid sta devastando il tessuto economico cittadino. Cosa può fare Confcommercio per gli associati?
Come lavoratori autonomi siamo abituati a non avere certezze ed a conquistarci ogni giorno il pane dell’indomani. Questa volta però è diverso. Come un uragano, la pandemia ha spazzato via strategie, programmi, investimenti, rimettendo in discussione le fondamenta stesse delle nostre attività. Mai come oggi occorre capire cosa troveremo quando il polverone si sarà diradato.
Per questo, non basta più un sindacato, serve un’associazione nuova. Una organizzazione che agisca come una intelligenza collettiva, mettendo a sistema idee, esperienze e competenze di ciascuno per aiutare tutti ad affrontare le sfide tremende che abbiamo davanti.
Come in politica, anche nelle associazioni ricoprire una carica significa prestare servizio temporaneo alla comunità. Proponiamo una modifica dello Statuto per non la rieleggibilità del Presidente per un secondo mandato. Mi impegno ad adeguarmi già ora al principio, non ricandidandomi per un ulteriore mandato. Pochi lo sanno, ma questa dirigenza sarebbe dovuta tornare a casa già a novembre 2019, quando è scaduto il suo mandato quinquennale. Con totale disprezzo dello Statuto, ha ben pensato di aggiungersi gratis ben dieci mesi di mandato, nel corso dei quali decidere su temi di interesse fondamentale per il futuro senza alcuna legittimazione. Proponiamo di inserire nello statuto la decadenza automatica alla fine del quinquennio di mandato a pena di commissariamento.
Come pensate di convincere gli associati?
Proponiamo la creazione di una piattaforma, nella quale siano costantemente consultabili ed aggiornati i documenti relativi al funzionamento degli organi statutari ed i report periodici dei rappresentanti presso Enti ed Istituzioni. Proponiamo anche il divieto di cumulo di cariche interne con cariche esterne in enti ed Istituzioni, con la sola eccezione di quanto previsto di diritto dallo statuto dell’associazione o della confederazione. E poi c’è il capitolo della quota. L’attuale offerta di servizi è ancora ispirata ad una associazione di soli commercianti e per di più del secolo passato. Chiediamo un nuovo sistema con la finalizzazione della quota, anche rivista, in misura fissa alla sola funzione di rappresentanza e tutela (direzione, staff, ufficio studi) ed in misura variabile ai servizi acquistati dalla società di servizi o da terzi convenzionati.
Fiera e aeroporto. Che idee avete per il rilancio?
Dal futuro dell’area fieristica all’aeroporto, dal rilancio dei mercati civici alle nuove professioni, nonostante l’importanza del proprio marchio, Confcommercio Sud Sardegna è stata in questi anni totalmente afona. Mai alcuno di questi temi è stato discusso negli organi direttivi, mai una proposta concreta è stata portata alla condivisione dei soci, preferendo temi più leggeri e salottieri per occupare le pagine dei giornali a nome dell’associazione. Nei primi sei mesi di mandato apriremo un dibattito pubblico su tutte le principali questioni di interesse del terziario e lanceremo un osservatorio indipendente in grado di rilevare – e possibilmente anticipare – le reali esigenze degli operatori. Dobbiamo tornare a rappresentare l’intero mondo del terziario nei tavoli dove si decidono le nostre sorti. Dagli operatori dei mercati civici ai professionisti non ordinistici, dalle startup alle associazioni di strada c’è un mondo abbandonato a sé stesso che dobbiamo riconquistare per ridare forza e credibilità all’associazione. Non è accettabile che la prima associazione per rappresentatività sia da tempo fuori dal governo della Camera di Commercio. Occorre riprendere con forza ed autorevolezza il posto che ci spetta.









