Comunali a Cagliari, Truzzu: “La metro per il Poetto? Costa troppo, al mare coi bus elettrici”

Il candidato del centrodestra: sì alla piazza sul mare in via Roma e a un campus universitario nell’ex carcere di Buoncammino. No alla metropolitana verso il Poetto e tolleranza zero sul commercio abusivo: “Nemmeno le persone in difficoltà economica devono danneggiare chi è in regola”. La funicolare sotto Castello? “La pagherebbe una banca. Pensiamoci”


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Un grande campus universitario nell’ex carcere di Buoncammino. Sì a via Roma pedonale per realizzare la grande piazza sul mare. La metro verso il Poetto invece non gli piace (“troppo costosa, meglio i bus elettrici”). Invita però  al ragionamento sulla funicolare sotto Castello. Se vince riappenderà il Crocifisso nell’ufficio del sindaco e rivendica la partecipazione alla manifestazione delle sentinelle in piedi.

Paolo Truzzu, 46 anni, sposato, due figlie, dipendente del Comune è candidato del centrodestra (11 liste) alle prossime comunali sa di avere un’occasione ghiotta, forse quella della vita, e non vuole sprecarla. È cauto ma determinato e sogna “una  Cagliari bella pulita verde sicura accogliente in cui chiunque abbia voglia di lavorare possa lavorare. Una città delle opportunità”.

Un giudizio sull’operato della giunta uscente invece?

Ci sono due giudizi diversi. Gli do due voti: 7 per la prima consiliatura e 2 per l’ultima. In questi 3 anni hanno fermato la città e non hanno fatto nulla. Zedda ha pensato solo alle elezioni regionali. Non si è mai vista una campagna elettorale in cui un’amministrazione uscente non sia riuscita a fare un’inaugurazione. Non c’è un progetto realizzato e parlano solo di quello che vogliono fare, nonostante governino da 8 anni. E hanno lasciato la città e abbandonato la gestione della differenziata e del porta a porta, rimasta senza controllo politico.

C’è un’emergenza rifiuti in città. Come si dovrebbe interviene?

Si risolve creando isole ecologiche di quartiere e aumentando il  ritiro notturno che oggi avviene solo a San Benedetto: dobbiamo estenderlo il più possibile alla città. E poi dobbiamo potenziare i cassonetti con la tessera magnetica. Ci sono tanti cittadini civili che la vogliono fare la differenziata e devono essere messi in condizione di farla. In più faremo controlli contro incivili e sporcaccioni, ma senza schiavizzare i cittadini con questo sistema assurdo.

Commercio abusivo e parcheggiatori abusivi. Per tanti un fastidio, ma spesso si tratta di persone in difficoltà economica. Come intende risolvere il problema?

Non è che siccome queste persone sono in difficoltà devono creare difficoltà a chi rispetta le regole. Non possiamo tollerare che i furbi prevalgano rispetto agli onesti. Serve il rispetto delle regole, le regole servono per i più deboli.

Malamovida e turismo. Come si trova il giusto equilibrio?

Facendo controlli e punendo chi trasforma i centri urbani in kasbah. Serve un controllo sui locali che vendono alcool 24 ore su 24 h e per chi va con le bottiglie in mano e consuma fuori dai locali.

Inoltre aiuteremo concretamente e i cittadini che vogliono insonorizzare le abitazioni o le attività che vogliono insonorizzare i locali e cercando di pianificare una presenza nei quartieri non solo di attività di ristorazione, ma anche di attività artigianali.

Cosa ha in mente per la Fiera e per l’ex carcere di Buoncammino?

È necessario partire con un grande piano strategico della città metropolitana. La città va ripensata con professionisti, imprenditori e imprese.

Sulla Fiera c’è un progetto che mi piace, che prevede la realizzazione di cittadella sportiva, albergo e centro congressi, che permetterebbe al quartiere fieristico anche di essere utilizzato per grandi eventi internazionali.

Buoncammino è utilizzato dal ministero della Giustizia, ma se dovessi pensare ad un utilizzo futuro io lo vedo inserito in un contesto universitario, con la possibilità di creare grande campus da Sa Duchessa a viale Sant’Ignazio per creare un parco urbano e universitario.

Ha senso spendere 10 di milioni di euro per 1 km sotto terra. Non sarebbe meglio impiegare il denaro per la metropolitana di superficie?

Ho tirato fuori questo progetto perché è giusto che la città ne discuta. Tra l’altro questi 32 milioni che servono non costerebbero una lira ai cagliaritani perché sarebbero finanziati dalla banca europea degli investimenti che può dare il denaro per questa finalità, di conseguenza perché rinunciarci? Perché non parlarne?

La metro di superficie che si farà (che poi non è una metro di superficie ma un tram di città) è un tram di città. E la tratta verso il Poetto è nel mondo dei sogni: manca la progettazione e non è inserita nel piano della mobilità. Non ho capito con quale logica si stia pianificando.

Ma quindi lei è contrario alla linea metropolitana verso il Poetto?

Intanto non c’è nulla. E poi oggi ci sono mezzi più flessibili e molto più interessanti, che stanno applicando in tante città europee. Per esempio esiste un sistema modulare di bus elettrici che viaggiano su corsie preferenziali di non assegnare una corsia all’utilizzo esclusivo di un mezzo, ma che potrebbe essere utilizzata da più mezzi, come bus normali e taxi. Ma perché dobbiamo condannarci ad un sistema che potrebbe diventare presto obsoleto? Ci sono sistemi più economici come i bus elettrici che costano la metà e sono più flessibili.

Le prime timide pedonalizzazioni partono con la giunta Floris. Na farete altre? Via Roma per esempio: sarà pedonale?

A me riuscire a realizzare la piazza sul mare e collegare la Marina al porto non dispiacerebbe, dobbiamo trovare il modo. Certo con la viabilità di oggi non è possibile, ecco perché serve il piano strategico. Perché se decidiamo che è quella la scelta che la città vuole fare allora dobbiamo trovare professionisti e idee, aziende, imprese e investitori che la possano realizzare.

Ma insomma il corso Vittorio Emanuele II alle auto lo vuole riaprire o no?

Su tutte le questioni bisogna ragionare e riflettere sulle necessità. Vorrei che passasse il bus elettrico. È stata approvata dal consiglio comunale la mozione che permetta il passaggio di un pullmino che può benissimo coesistere in sicurezza coi tavolini. La realtà è che oggi nel corso non può passare nessuno eccetto i mezzi per la raccolta dei rifiuti, assurdo che non ci sia nemmeno un carico e scarico come in tutte le città europee.

Riandrebbe alla manifestazione delle sentinelle in piedi?

Io andrei a tutte le manifestazioni di libertà. Io penso che ogni cittadino debba poter partecipare a qualsiasi manifestazione e non mi sogno di impedire agli altri di partecipare. E vorrei che la gente rispettasse il mio diritto. Io non impedirò a nessuno e non vieterò nessuna manifestazione.

Il Crocifisso. Lo riappenderà in ufficio?

Assolutamente sì. E’ un simbolo innanzitutto culturale che appartiene alla nostra storia e alla nostra cultura.

Cos’è stato per lei il fascismo e chi era per lei Mussolini?

Mussolini è stato un capo del governo  e il fascismo un periodo storico della nostra nazione che non tornerà e che nessuno vuol far tornare.

Prima legge in consiglio regionale, dove lei presiede la commissione Programmazione e bilancio. Di fatto rispuntano  i vitalizi. Ma non è un odioso privilegio nei confronti di chi vive con la minima e di la pensione non ce l’avrà mai?

Partiamo da questo. Io non ho firmato nessuna legge e mai la firmerò una legge che preveda il rispristino dei vitalizi. Nella scorsa consiliatura ho presentato una legge per ridurre i vitalizi dei consiglieri già pensionati. E non ho firmato l’assurda proposta che ha firmato Agus che dietro l’idea di ripristinare i contributi per i consiglieri regionali, prevedeva l’ignobile triplicazione dell’assegno di fine mandato. Che forse per questo motivo non è arrivata in aula.

La legge che è stata presentata dal presidente del consiglio non l’ho vista mi sembra di capire che miri a creare un sistema contributivo per tutti, sia i vecchi sia gli attuali che non hanno diritto ai i contributi. Io per 5 anni non ho preso i contributi e ho fatto una scelta opposta a quella dell’ex sindaco che ha abbandonato la città per prendersi stipendio più alto e contributi. Io invece candidandomi a sindaco di Cagliari perdo la metà dello stipendio e i contributi. Non so se sono stato chiaro. Nessuno, nessuno, nessuno, lo ripeto tre volte, su questo, può farmi la morale.

Cosa dirà agli elettori in questi ultimi giorni?

Noi vogliamo costruire una città delle opportunità per tutti io sarò il sindaco di tutti, anche di non mi vota e di chi non condivide le mie idee. Questo deve fare un amministratore: costruire una città insieme agli altri, potrei anche essere l’amministratore migliore del mondo, ma da solo non sono in grado di cambiare la città, per cambiarla ho bisogno della collaborazione di tutti, del dialogo e di rimettere tutti i soggetti che fanno la città al centro della città. Questo è quello che faremo. Vogliamo riportare i cagliaritani al centro dell’amministrazione.


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