“L’inquinamento acustico a Marina e Stampace c’è ancora”. Secondo il comitato “No rumore” l’ordinanza del sindaco, quella che impone lo stop della musica e la vendita degli alcolici da asporto alle 22 non avrebbe dato i frutti desiderati.
“Testata nelle notti di venerdì e sabato, l’ordinanza, come era facile prevedere, ha dimostrato sul campo, Marina e Stampace, tutta la sua inutilità e fallacia”, accusa Enrico Marras, presidente del comitato Rumore no grazie di Marina e Stampace, “il livello di rumore accertato in immissione (oltre 60 decibel) è risultato di gran lunga superiore a quello massimo ammesso (50 decibel). Superiore, quindi, di ben 12 volte: in perfetta sintonia con tutti i rilevamenti eseguiti negli anni nei due quartieri”.
Secondo Marras l’unica soluzione possibile al problema è l’applicazione del Piano acustico comunale, il quale indica altri 7 rioni in criticità acustica: Is Mirrionis, Sant’Avendrace, Santa Gilla, Cep, Quartiere Europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri. “Quartieri per i quali si rendono obbligatori i Piani di Risanamento Acustico ma tutto tace sebbene siano scaduti da mesi i termini di legge entro i quali andavano approvati”, aggiunge il presidente del comitato, “siamo consapevoli che altre sofferenze attendono i residenti, a partire dai più esposti (bambini, malati, anziani, lavoratori, donne in maternità), residenti che già in tanti hanno contratto malattie che li accompagneranno per tutta la vita. La civile convivenza”, conclude, “può implementarsi solo nella legalità, che è tutto e solo tutto quello che chiedono i residenti. Null’altro. Legalità oggi gravemente violata”.











