Ondata di polemiche e sdegno per un messaggio social- probabilmente scritto da un ex dipendente Miur- nei confronti della figlia di Giorgia Meloni, Ginevra. La piccola, ancora bambina, ha ricevuto minacce di morte: “Auguro alla figlia di Giorgia Meloni la stessa sorte della ragazza di Afragola”, con chiaro riferimento al femminicidio della 14enne Martina Carbonaro, uccisa colpi di pietra dal suo ex fidanzato Alessio Tucci. Sulla vicenda la premier aveva anche scritto un lungo e accorato post di solidarietà alla famiglia e per segnalare la presenza della Stato accanto alla vittime.
Meloni ha ricondiviso e commentato il vergognoso post: “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore”, scrive. “Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire.
Perché esistono confini che non devono essere superati mai.
E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza.”
Molti messaggi di vicinanza alla premier, in primis del Ministro dell’Istruzione Valditara: Esprimo la mia forte solidarietà al presidente Giorgia Meloni per le ignobili minacce rivolte ai suoi affetti più cari. Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza”.
Solidarietà anche da parte del Pd e Piero Fassino: “Soltanto una immensa miseria umana può indurre qualche sciagurato ad augurare a Ginevra, la figlia della premier Meloni, di subire il martirio di Martina la giovane ragazza di Afragola, assassinata dal fidanzato. Esecrazione e solidarietà a Ginevra e alla sua mamma”.












