Una clinica pediatrica ormai dimenticata dopo il trasferimento dei piccoli pazienti del Macciotta al Policlinico e al Microcitemico. Solo un’ala della struttura di via Porcell rimane attiva, con gli ambulatori di neurologia pediatrica e allergologia, ma le condizioni non sono delle migliori: gelo nella sala d’aspetto, spifferi, e infiltrazioni d’acqua da alcune parti del soffitto. “Lavoriamo così da circa un anno – denunciano gli operatori sanitari – la situazione è nota ma nessuno interviene: questa struttura non è a norma con i tutti i rischi per la sicurezza che ne conseguono soprattutto per i pazienti”.
Troppi disagi, in primis il freddo pungente che devono sopportare medici e pazienti. Una situazione che ha costretto gli stessi operatori sanitari ad acquistare di tasca propria alcune stufette visto che l’impianto di riscaldamento non funziona da un anno. Tra le stanze della struttura anche cataste di scatoloni con documenti ritirati in previsione di un trasloco che però non è mai avvenuto: al Policlinico, dove a giugno del 2013 sono stai trasferiti i bimbi della clinica Macciotta, non c’è spazio per i due ambulatori. “Lavoriamo con il giubbotto e i doppi pantaloni – spiega un infermiere – Non c’è un caposala e neanche un ossigeno a disposizione in caso di emergenze, oltre al fatto che i pazienti sono costretti a pagare il ticket al Microcitemico perché qui non è possibile”. Per accedere al sottopiano della struttura, dove si trova l’ambulatorio di neurologia, si accede attraverso una rampa di scale, nessuna uscita di sicurezza o altre alternative: un disagio soprattutto per i piccoli pazienti in carrozzina costretti ad essere trasportati dai genitori in spalla. “Uno scenario inquietante per operatori e pazienti – sottolinea il segretario provinciale della Fials, Paolo Cugliara – che potrebbero non avere un’adeguata assistenza. Ci aspettiamo un cambiamento con il cambio di guardia nella direzione dell’azienda, e comunque chiediamo che l’assessore regionale alla Sanità prenda una posizione e risolva il problema il prima possibile”.










