di Lidia Todde
Era un ragazzo benvoluto e stiamo da tutta San Vito, Damiano Orrù. Oggi non è giornata, è come se mi abbiano strappato il cuore. Apprendere della tua scomparsa stamattina è stato come fare un salto nel vuoto. Mi mancheranno i tuoi buongiorno e i tuoi buonanotte, le tue foto su fb, i tuoi sogni e le tue speranze. Il tuo coraggio nel combattere un male crudele. Mai dimenticherò il sabato della festa di Santa Maria, quando, nonostante le tue precarie condizioni di salute, hai voluto sostenere la Madonna in processione. Sono tanti i ricordi che ho di te, tu e Mary in ospedale, tu che facevi gli ordini dei prodotti Chogan. Tu incontenibile guerriero, affamato di sogni e di vita. Tu che hai sperimentato sofferenze assurde e non hai perso la speranza di guarigione.
Tu con la tua bella famiglia a fianco, con la tua donna, dalla quale attingevi forza vitale. Ultimamente i tuoi occhi erano tristi, sicuramente soffrivi tanto, ma tu caparbio non hai mai mollato un attimo. La vita è stata matrigna con te, non ti ha permesso una chance. Oggi, credo, che chi ti conosceva e anche gli amici virtuali abbiano perso tanto: un amico premuroso e un guerriero che ha lottato fino alla fine. Non ho parole che possano lenire questo immenso dolore che attanaglia i tuoi cari e coloro che ti hanno voluto bene. Non ho parole, solo lacrime e tristezza infinita…Intanto aveva conosciuto una ragazza di Villaputzu e si erano fidanzati.
Un amore forte e intenso che faceva sperare vincesse contro ma malattia. Entrambi si impegnano a fare i rappresentanti di una nota casa di cosmetici e detersivi, la Chogan,e avviano questa attività di rappresentanza. Logicamente la gente ordinava e cercava di renderlo contento. Lui era felice di avere questo piccolo lavoretto e di avere una donna al suo fianco. La chiamava vita mia e seppur in ospedale era contento perché sperava di guarire e di avere dei figli con la sua Mary. A novembre un aggravamento brutale della patologia, non sanno più come bloccarla. Aspettano un farmaco dall’America, la sua ultima speranza. A fine novembre inizio della terapia, moto forte, che debbono sospendere perché non la regge. Peggioramento delle sue condizioni di salute, si gonfia a dismisura, il viso è irriconoscibile, i dolori sono atroci e i medici lo mettono in coma farmacologico. Si spegne dopo pochi giorni, dopo avere lottato come un leone perché lui amava la vita! Tra l’ altro era anche figlio unico: fine di un sogno, di un ragazzo, della sua donna e dei suoi genitori.
Ciao Damiano, che la terra ti sia lieve, un bacio!












