Dolores Serra, cinquantuno anni, di San Sperate. Ecco chi è la vittima del tragico incidente avvenuto nel pomeriggio sulla Provinciale 4: la donna era al volante della sua Opel quando, per cause ancora da chiarire, si è scontrata frontalmente con un camion. I soccorsi sono stati inutili, il cuore della donna ha cessato di battere. Lascia due figli piccoli di dieci e dodici anni, la Serra: da un anno lavorava al Policlinico Universitario di Monserrato, dopo aver operato, sempre in ambito sanitario, prima a Siena e poi a Grosseto, in Toscana. Era ritornata nel suo paese natale un anno e mezzo fa. Sgomento in paese, dove vivono i genitori e i fratelli. Uno di loro, Massimiliano, 49 anni, ex agricoltore e attuale autista, la ricorda con un immenso affetto: “Dolores ha combattuto per superare le difficoltà della vita, stava rientrando in paese dopo aver accompagnato uno dei due figlioletti a fare sport a Cagliari. Aveva vinto un concorso, tanti anni fa, ed era riuscita a lavorare negli ospedali. È stata anche in Piemonte”. Il fratello parla anche del tragico incidente: “È l’ennesimo avvenuto proprio in quel punto della Provinciale: oggi è toccato, purtroppo, a mia sorella, ma domani?”. Un ragionamento che porta a una richiesta, per quanto non proferita, sin troppo chiara: serve più sicurezza in quel tratto di strada.
Un pensiero condiviso anche dal sindaco sansperatino Enrico Collu, distrutto dal dolore per la scomparsa di Dolores Serra: “Una famiglia sfortunata, attendo per capire la dinamica esatta dell’incidente ma, comunque, quella strada è una trappola, è troppo trafficata e trae in inganno. Da parte nostra faremo tutto il possibile affinchè una simile tragedia non capiti più, anche portando la gente ad avere maggiore attenzione”. Poi, ancora ricordi della 51enne morta: “Se n’è andata una mamma, nata in una famiglia di grandi lavoratori benvoluti da tutti: è come se avessimo perso uno di famiglia, staremo vicini ai suoi figli e ai suoi parenti”. Parole di cordoglio anche dalla vicesindaca Germana Cocco: “Dolores la conoscevo bene, lavorava come infermiera al Policlinico: mi stringo al dolore dei suoi parenti, tutta la città è attonita e in lacrime”.













