La chiusura del mercato civico di Sant’Elia è il simbolo di un fallimento politico e sociale. Ogni qualvolta si chiude un’attività commerciale in un quartiere popolare, soprattutto se si tratta di una struttura storica come il Mercato Civico di Sant’Elia, non si può che parlare di fallimento”
E non solo sul piano economico, ma anche su quello sociale e identitario. È un intero territorio a perdere: non solo Sant’Elia, ma anche i quartieri limitrofi di La Palma, Quartiere del Sole e San Bartolomeo», denunciano i Consiglieri comunali di opposizione Alessandra Zedda e Ferdinando Secchi.
La chiusura definitiva del mercato, annunciata dall’amministrazione comunale e accompagnata dalla notizia della futura riconversione in centro per attività sociali e culturali, è l’epilogo di un percorso segnato – secondo Alessandra Zedda – da abbandono e inerzia: «In un anno e due mesi di amministrazione targata Massimo Zedda, non si è assistito ad alcuna azione di rilancio, né a una vera valorizzazione dell’infrastruttura. I pochi operatori rimasti sono stati lasciati soli, mentre le promesse contenute nelle linee programmatiche del Sindaco sono rimaste lettera morta». «Si può anche comprendere la difficoltà nel mantenere attivo un mercato ormai scarsamente produttivo – aggiunge Zedda – ma è proprio questa situazione che richiedeva coraggio e progettualità. Invece, si è preferito tirare i remi in barca, senza proporre un vero piano di rilancio partecipato. E ora si tenta di giustificare la chiusura con vaghe promesse di “nuove attività”, che rischiano di essere meri specchietti per le allodole».
Il consigliere Secchi ha evidenziato in aula come si siano state dimenticate una parte delle dichiarazioni programmatiche del Sindaco che nel punto 10 (CAGLIARI CHE INVESTE NEL COMMERCIO) citavano: Innovazione e tradizione costituiscono parte fondamentale dello sviluppo di questo settore. Fondamentale quindi la valorizzazione e il potenziamento dei Mercati Civici cittadini. Nelle strutture di Sant’Elia, Is Bingias, Quirra, San Benedetto e Santa Chiara continueranno le attività di promozione delle vendite, anche attraverso la previsione di incentivi a favore dei clienti nuovi bandi per l’assegnazione dei box comunali.
Secondo Secchi questa decisione era stata decisa a tavolino per fare spazio ad un emporio solidale che peraltro i residenti di S.Elia e S. Bartolomeo hanno già rispedito al mittente in quanto non ritenuto adeguato alle necessità dei quartieri limitrofi al mercato.
Alessandra Zedda e Ferdinando Secchi annunciano iniziative in Consiglio per ottenere chiarezza sulla destinazione futura della struttura e sulle modalità con cui saranno coinvolti i cittadini: «Sant’Elia non può diventare un laboratorio di propaganda. Serve rispetto per le persone, per i commercianti e per la storia di quel luogo. E soprattutto servono politiche vere, non slogan da campagna elettorale poi puntualmente disattesi». Questa decisione, concludono i due consiglieri, arrivata senza che si programmasse qualche azione per rilanciare le attività, comporterà un effetto sulla comunità locale con un impatto negativo sulla coesione sociale e sulla vita comunitaria, una perdita di identità culturale e tanti disagi per i cittadini.











