Emerge un particolare ancora più inquietante sulla morte della piccola Chiara Carta a Silì, ammazzata dalla madre: forse non sono state fatali per lei solo le coltellate, ma sarebbe stata anche strangolata con il cavo del cellulare. Prima venti terribili fendenti col coltello, poi la fine di quella che è stata una vera e propria esecuzione, stretta fortemente al collo con filo dello smartphone. Intanto la mamma assassina, Monoica Vinci, non corre più pericolo di vita ed è piantonata in ospedale a causa delle ferite riportate. Sarà decisiva l’autopsia, ma gli inquirenti col passare delle ore dissipano gli ultimi dubbi: l’arma utilizzata per uccidere la figlia 13enne sarebbe stato un taglierino, prima appunto dell’utilizzo del cavetto. Monica Vinci, 52 anni, ha tentato il suicidio lanciandosi nel vuoto dalla sua finestra.
Emerge dalle prime indagini addirittura che la ragazzina avrebbe urlato aiuto per almeno dieci minuti, senza che nessuno purtroppo la sentisse. E che abbia cercato in ogni modo di difendersi, sotto i colpi delle coltellate, di quello che è stato un vero assurdo agguato familiare. Le indagini continueranno nei prossimi giorni, e il più sconvolto è ovviamente il padre della giovanissima: Piero Carta, noto agente della Polizia Locale oristanese. Per lui sarà davvero impossibile dimenticare.










