Il nemico è dentro casa: sia nel centrodestra che nel centrosinistra, per ora la guerra è tutta interna agli schieramenti. Di programmi, e del futuro della Sardegna, ovviamente non parla nessuno: quello che importa è il nome del candidato governatore. Su cui, manco a dirlo, nonostante gli scontri già in corso ancora non si è arrivati a una sintesi.
Nel centrodestra, Solinas è sempre più arroccato sulla sua decisione di restare a Villa Devoto. Neanche la promessa di un sottosegretariato può convincerlo a farsi da parte, l’unica strada sarebbe la presidenza dell’autorità portuale. Nel frattempo, però, ha chiamato a raccolta i suoi e procede con la propaganda elettorale sognando il bis. A contendergli la poltrona a Villa Devoto è Paolo Truzzu, amatissimo dalla Meloni e che, nonostante il calo a picco nei consensi come sindaco di Cagliari, spera nella riabilitazione regionale grazie al seguito ancora molto alto verso Fratelli d’Italia, che viaggia sul 24-25%. Fra i due sfidanti potrebbe uscirne vincente Forza Italia, con Pietro Pittalis o Alessandra Zedda.
Nel centrosinistra la situazione è decisamente più difficile. Con l’accordo chiuso mesi fa fra Pd e 5 stelle sulla candidatura di Alessandra Todde e gli alleati che invece invocano le primarie, come vorrebbe Soru, ma spingono per Milia che, capace di attingere consensi anche al centro e nel centrodestra, viene considerato l’unico con reali possibilità di vittoria.
Qualche giorno fa anche La Base, ufficializzando lo schieramento con il centrosinistra, ha lanciato Roberto Capelli come possibile candidato presidente, chiedendo che il suo nome venga messo sul tavolo e preso in considerazione come gli altri. Sulla difficile situazione di stallo che si è creata interviene proprio Emanuele Armeni de La Base. “Purtroppo riscontriamo che sul tema della scelta per la candidatura alla presidenza della regione destra e sinistra non si stanno differenziando né nel metodo né nel merito. E’ questo il quadro che dovrebbe attrarre gli elettori alle urne? Noi crediamo di no, anzi sono queste le azioni e le dichiarazioni che al pari dei colpevoli silenzi lasceranno sempre più sola la politica”, dice Armeni. “Noi della Base Sardegna abbiamo fatto la nostra proposta, e confermiamo l’indicazione di Roberto Capelli. Siamo pronti al confronto, anche pubblico, tra le rappresentanze dei partiti e/o delle liste che si presenteranno alle prossime elezioni regionali e amministrative, così come siamo pronti e disponibili a proporci al giudizio popolare per definire immediatamente la candidatura alla Presidenza della nostra regione e dare finalmente spazio a programmi e progetti per la Sardegna”.
Infine i centristi, che oggi hanno ufficialmente presentato il nuovo gruppo Grande Centro in consiglio regionale in vista proprio delle regionali che ormai quasi certamente saranno il 3 marzo. Anche loro, questa è l’idea, presenteranno un loro candidato per Villa Devoto.











