Sulla pagina Fb di Massimo Zedda, il suo annuncio della disponibilità a ricandidarsi a sindaco ha appena 33 commenti. Reazione tiepidissima dei suoi fans. “E’ una risorsa”, con queste tre parole il segretario del Pd Comandini ha liquidato la notizia. Sono passate due settimane, la situazione è questa: Pd e centrosinistra sono gelidissimi sulla possibilità di ricandidare Zedda, che per ambizioni personali lasciò cinque anni fa in anticipo la guida di Cagliari per portare poi la sua coalizione alla sconfitta sia alla Regione (dove si candidò in prima persona e fu travolto da Solinas) sia alle comunali dove la Ghirra perse con Truzzu. Di sicuro, lo schema del Pd regionale è un altro, basato su accordi che vengono da lontano: Alessandra Todde del M5S candidata governatrice, Piero Comandini candidato sindaco a Cagliari, Gianfranco Ganau a Sassari. Le primarie per le regionali non si faranno, difficile che accada a Cagliari, Comandini può vantare su un bacino di voti enorme in città, esattamente come Alessandra Zedda che potrebbe correre alla carica di primo cittadino se Paolo Truzzu tentasse la scalata alla Regione. La domanda è: perchè il Pd dovrebbe cedere su tutti i fronti consegnando la Regione al M5S e Cagliari ai Progressisti che hanno già perso alle ultime comunali e rappresentano un fronte minoritario della coalizione? Zedda è un politico di gran carisma soprattutto sui giovani, ma la sua uscita in anticipo ha aumentato le tensioni nel centrosinistra. E a molti è sembrato titubante: “Candidatura? Chiamiamola disponibilità”. Un Zedda col freno a mano tiratissimo, che nelle interviste non si è voluto sbilanciare più di tanto neanche sull’operato del sindaco attuale.
Sul fronte centrodestra, domani dalle 9 i bagnanti del Lido di Cagliari saranno allietati dalla convention di Fratelli d’Italia che di fatto lancerà la volata a Paolo Truzzu come governatore della Regione: ci sarà la ministra Calderone e un video collegamento con la premier Giorgia Meloni, alle prese in questi giorni col caso Giambruno e con i vertici internazionali sul fronte della guerra. L’incastro delle candidature con le altre Regioni non è ancora pronto, Solinas quasi certamente non verrà ricandidato ma tutto sembra ancora possibile. Però c’è una novità importante che arriva da Cagliari, ed è l’unica candidatura ufficiale a sindaco visto che quella di Zedda è una semplice disponibilità: torna in gioco il forzista Giuseppe Farris. La sua discesa in campo, letteralmente beatizzata da alcuni articoli di giornale, scompagina nettamente i piani del centrodestra a Cagliari. Farris nel suo video di presentazione ha attaccato pesantemente le scelte sul traffico di Truzzu difendendo i commercianti cagliaritani stritolati dai cantieri e gli automobilisti definiti come “criceti alla perenne ricerca di un parcheggio”. Farris sarà alla guida di un movimento civico al quale già strizza l’occhio l’ex assessore Ettore Businco, acerrimo nemico di Truzzu sui social. Cosa potrebbe accadere? A Farris basterebbe ottenere un ipotetico 7 per cento per essere decisivo al ballottaggio, oppure per favorire la vittoria di Comandini o Zedda. Se Truzzu si ricandidasse a Cagliari si ritroverebbe attaccato dal suo stesso fronte, in un centrodestra visibilmente spaccato. Questo è il caotico scenario di oggi, in un magma politico che cambia da un giorno all’altro. E domani al Lido, Paolo Truzzu dovrà spiegare cosa intende fare da grande. In una Cagliari dove il gradimento nazionale lo vede al terzultimo posto in classifica. Sembra tutto un puzzle: e se bastasse la promessa di un buon assessorato regionale per convincere qualcuno dei contendenti a un dietrofront? A volte è sempre una questione di poltrone: di idee per i sardi penalizzati da trasporti e sanità quasi da terzo mondo, nemmeno l’ombra.









