A cura di Raffaella Aschieri (@dietistaMenutrix)
Nausea e inappetenza sono i disturbi più comuni nel paziente oncologico sottoposto a chemioterapia. La prima cosa da fare è parlarne con il proprio oncologo e nutrizionista perché la miglior terapia alimentare è sempre individuale. Tuttavia ci sono degli aspetti generali, che riguardano l’alimentazione, che possono valere per tutti. Gli studi più’ recenti (American Istitute for Cancer Research ed anche il Cancer Research Fund) hanno evidenziato tutta una serie di raccomandazioni su come gli alimenti, la nutrizione, l’attività fisica possano avere un effetto sulla riduzione del rischio di ammalarsi di tumore ma anche in relazione alla prevenzione delle recidive. E’ bene precisare che il digiuno è ormai una pratica desueta per “affamare” le cellule tumorali. Ormai è appurato che l’alimentazione deve essere adeguata ai fabbisogni energetici e nutritivi stabiliti dalle linee guida di riferimento, e soprattutto deve aiutare a contrastare gli effetti collaterali, spesso numerosi, di queste terapie. Il supporto nutrizionale individualizzato in questi casi è, dunque, davvero indispensabile. Un corretto stato di nutrizione è infatti fondamentale anche per garantire la migliore risposta terapeutica a questi trattamenti ed aiutare le persone a gestire sintomi e disturbi. Al fine di assicurare la copertura delle necessità nutrizionali giornaliere, in caso di inappetenza, le strategie nutrizionali da adottare prevedono: l’incremento del numero di pasti giornalieri a 5-6 colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e spuntino serale), l’aumento della densità calorico-proteica dei pasti e non del volume degli stessi (uso extra di olio o altri grassi da condimento, salse, formaggi, uova, frutta secca, torte, gelati, dessert al cucchiaio) e la distribuzione delle bevande nell’intero arco della giornata senza concentrale nell’ambito dei pasti. Se le energie lo permettono, effettuare passeggiate può risultare utile per migliorare l’appetito. Monitorare il peso corporeo 1 volta alla settimana al fine di registrarne tempestivamente le variazioni. Anche in caso di nausea è opportuno frazionare l’alimentazione in 5-6 pasti al giorno, di piccolo volume, preferendo gli alimenti per i quali non si nutre avversione. È importante cercare di non saltare i pasti.
Bisogna privilegiare i cibi facili da digerire e con un basso contenuto di grassi al fine di minimizzare l’impegno da parte dello stomaco. Aromi, erbe aromatiche, spezie e preparazioni con aromi intensi o pungenti possono comportare un peggioramento della nausea; a tal proposito occorre ricordare anche che, in linea generale,gli alimenti liquidi e dolci tendono a esacerbare il sintomo rispetto a quelli solidi e salati (cracker, grissini). In caso di nausea è bene evitare di assumere bevande in quantità considerevoli immediatamente prima, durante o immediatamente dopo il momento pasto. Naturalmente le raccomandazioni sopra fornite rappresentano una guida generale che necessita di essere adattata alla specificità individuali. Un altro aspetto importantissimo è l idratatazione.
Il metabolismo di molti chemioterapici si realizza per via renale. Per questa ragione è fondamentale mantenere un’adeguata idratazione quotidiana durante l’intero iter di cura. La quantità di liquidi da assumere è legata al peso corporeo e non dovrebbe essere inferiore ai 30 ml per chilo di peso al giorno, ad eccezione di specifiche condizioni cliniche per le quali si renda necessaria una differente modulazione, in eccesso o in difetto, dell’apporto idrico quotidiano. Questo obiettivo può essere raggiunto non soltanto attraverso il consumo di acqua, ma anche mediante l’utilizzo di brodi, bibite aromatizzate, succhi di frutta, the, tisane o altri infusi. È raccomandabile assumere liquidi a piccoli sorsi, durante l’intero arco delle 24 ore, sino a raggiungere il volume adeguato.
Infine esiste la prevenzione. E’ possibile prevenire le patologie tumorali con una alimentazione corretta sin dalla prima infanzia. Il primo consiglio è di rimanere nei limiti del normopeso ed evitare l’aumento di peso e della circonferenza della vita durante l’età adulta. Condurre uno stile di vita attivo e dedicarsi quotidianamente ad almeno 30 minuti di attività fisica come ad esempio una camminata a passo spedito. Per quanto riguarda l’alimentazione, limitare il consumo di alimenti ad alta densità energetica ed evitare le bevande zuccherine. Mangiare almeno cinque porzioni da minimo 400 grammi di vegetali e frutta ogni giorno. Limitare il consumo di cereali raffinati e preferire la qualità integrale, consumare cereali e/o legumi a ogni pasto. Consumare la carne rossa in una quantità non superiore a 400 grammi a settimana, e in quantità molto inferiore nel caso della carne conservata. Limitare il consumo a non più di due “drink” alcolici al giorno per gli uomini e uno per le













