Otto “mattonelle” artistiche di ceramica, realizzate dalle detenute durante il corso “Modellare in libertà” di Maria Jole Serreli, abbelliscono da oggi la sezione femminile della Casa Circondariale di Cagliari-Uta, arricchendo con una mostra permanente lo spazio di fronte al murales “Oltre”. Nato dalla collaborazione dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con la Fondazione Faustino Onnis nell’ambito del Festival letterario “Anderas”, il progetto è stato articolato in più appuntamenti. Oltre a Maria Jole Serreli, sono intervenuti Davide Perra, Luciana Onnis, coordinatrice del Festival letterario “Anderas” e Maria Grazia Caligaris, presidente di SDR. All’inaugurazione della mostra erano anche presenti una decina di detenute della sezione.
“Completiamo oggi un progetto che – ha spiegato l’artista di Terralba Maria Jole Serreli – ha avuto lo scopo di avvicinare le destinatarie alla realizzazione di manufatti in argilla. Le ragazze infatti hanno appreso metodiche per la creazione di forme tridimensionali con il solo utilizzo delle proprie mani senza particolari attrezzature. Questa tecnica, veniva usata fin dai tempi più remoti e ancora oggi è utilizzata da molti artisti. Per i lavori è stata utilizzata un’argilla che non necessita di cottura i manufatti, opportunamente rifiniti possono diventare dei piccoli oggetti da vendere nei mercatini o da regalare. Le mattonelle, per la cui confezione sono stati utilizzati ramoscelli, foglie e conchiglie, resteranno nell’Istituto a ricordare un incontro artistico-culturale e un momento di scambio emotivo”.
“La manualità è stata integrata e ispirata – ha sottolineato Luciana Onnis, che è anche la presidente della Fondazione “Faustino Onnis – da letture selezionate tratte da alcuni libri presentati nell’edizione 2024 del Festival letterario Anderas che ha fatto dell’inclusività la sua caratteristica fin dalla nascita. L’esperienza con le ragazze della Casa Circondariale è stata particolarmente toccante per gli aspetti umani che sono rintracciabili nelle parole incise nelle mattonelle”.
“L’iniziativa, che ha trovato il sostegno dell’Area Educativa, della Direzione dell’Istituto Penitenziario e delle Agenti, ha offerto alle donne detenute – ha spiegato Maria Grazia Caligaris – un’occasione di “evasione” facendo leva sulla creatività. L’uso delle mani nella produzione di oggetti richiama infatti la più antica cultura materiale femminile con la quale sono nate e si sono sviluppate le civiltà. Un modo per “giocare” con strumenti elementari e impegnare positivamente il tempo, imponendo alla mente stimoli e regole”.













