Una colletta per realizzare dei pozzi al fine di ammortizzare i costi dell’acqua e alimentare il lago provvisorio: “Salvare il salvabile”. Intanto la siccità dell’anno scorso ha causato la morte di tre roverelle storiche di Poggio, avevano circa 50 anni. “Le abbiamo tagliate alla base per vedere se rigermogliano. Difficile. Erano anche pericolanti. Quest’anno si dice sarà peggio. Speriamo di no” spiega Giacomo, un residente. Una problematica non indifferente per il territorio che da mesi affronta la questione in modo tale da trovare delle soluzioni al fine di garantire le particolarità del luogo. I lavori già avviati per la diga hanno contribuito a una seria minaccia per la funa e la flora del luogo, le scarse piogge, inoltre, non lasciano ben sperare per il futuro: è così che, tra i residenti, è partita l’idea di autofinanziarsi per realizzare dei pozzi che servirebbero sia ad ammortizzare i costi della collettività che ad alimentare il lago provvisorio. Durante un incontro tra i responsabili di Poggio e il consorzio di bonifica “abbiamo parlato del nuovo pozzo e del come e dove realizzarlo. Servirà per alimentare il lago provvisorio per salvare il salvabile. Purtroppo partiamo in forte ritardo. Vista la siccità era da prevedere prima ancora che lo pensassi. Comunque c’è disponibilità sia da parte della cooperativa, sia da parte degli operatori. Inoltre abbiamo parlato dell’incontro prossimo organizzato dalla cooperativa che servirà per spiegare bene il dettaglio dei lavori a tutti i poggini”. Non solo: “Si potrebbe pensare a una colletta straordinaria per fare i pozzi che ci servirebbero. L’idea non è solo mia, ci tengo a precisarlo.
D’altronde Poggio ha già visto situazioni analoghe con donazioni aventi obiettivi mirati, queste si sono verificate nei primi dieci anni dove chi aveva a cuore la vita della comunità si muoveva anche con cifre sicuramente maggiori. Posso documentarle .
In realtà è meglio chiudere subito la partita anziché avere ogni anno bollettoni spaventosi. Con una cifra attorno ai 100 mila euro potremmo risolvere il problema attuale, anche di meno, problema che è frutto del mancato adeguamento degli ultimi 25 anni circa, soprattutto degli ultimi dieci, era più prevedibile decisamente. La domanda è semplice, è meglio spendere questa cifra ipotetica ma vicina alla realtà o arrivare a spendere se va bene 300 k anno?”. Una serie di progetti e programmi, insomma, per trovare una soluzione efficace, soprattutto, nel tempo.












