La notizia gira, non tanto in sordina, da qualche giorno ed è di quelle che richiamano l’attenzione: dopo la brutta esperienza con il covid-19, virus e batteri mietono più paura che mai e l’antica e ben conosciuta tubercolosi, mai estinta, ogni tanto fa la sua comparsa, questa volta tra i banchi di scuola dell’istituto superiore “Sergio Atzeni”. Una malattia molto contagiosa e grave, attacca i polmoni principalmente e necessita di un trattamento sanitario adeguato. Impossibile non affrontare l’argomento anche sui social, che scavalcano da anni gli altoparlanti pubblici in fatto di rapidità nel diffondere notizie e impressioni, dove si ci interroga sul fatto che forse sarebbe meglio chiudere, almeno per qualche giorno, l’istituto. La scuola, ieri, in merito a “un caso di tubercolosi che avrebbe riguardato uno studente del corso serale”, con una circolare firmata dal dirigente Maurizio Pibiri, specifica che “il Dirigente scolastico e la scuola in generale, nel caso di problematiche di tipo sanitario e di igiene pubblica, è tenuta a seguire le indicazioni della ASL competente territorialmente ed eventualmente del Sindaco del comune di Capoterra (quale autorità sanitaria locale), ai quali competono tutti i provvedimenti del caso.
Di conseguenza non è competenza della scuola alcun provvedimento di tipo sanitario e di igiene pubblica compreso l’eventuale chiusura della scuola, se non esplicitamente richiesto dalle autorità suindicate”.











