Le basse temperature non hanno fermato i tanti che non sono mancati all’appuntamento giungendo anche dai territori limitrofi e non solo. Il sapore e sapere di ciò che contraddistingue l’Isola dei nuraghi racchiuso in un evento: si potrebbe riassumere così la kermesse culturale promossa dal Comune e che coinvolge tutti gli abitanti, associazioni, comitati, gruppi folk e commercianti: Capoterra si fa bella più che mai per accogliere i visitatori dentro le case caratteristiche dove è come fare un tuffo nel passato.
“Nonostante il freddo pungente di ieri sera, ho visti partecipare numerosi. In alcune Lollas e Pratzas sono presenti dei quaderni in cui lasciare un messaggio. Abbiamo avuto visitatori di Nurri, soleminis, Cagliari, Villaputzu, Seui” ha espresso il sindaco Beniamino Garau. Oggi ancora festa, la lavorazione dei malloreddus è solo una delle tante attrattive per “visitare e assaporare ciò che i nostri avi ci hanno lasciato”.










