Ospedali pieni, letti occupati e ricoveri impossibili. Il caos sanità va avanti in Sardegna, soprattutto nel Cagliaritano. Reparti chiusi perché il personale è stato trasferito, organici ancora insufficienti e lettere di sos rimaste senza risposta: “La situazione è tragica”, esordisce Susanna Montaldo, dirigente dell’Aou e segretaria dell’Anaao. Le nuove assunzioni di medici sbandierate dall’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, vengono bollate come “insufficienti. Vorremmo vedere le graduatorie, capire cosa è stato fatto per quelle degli specializzandi, rappresentano una forza importante per i nostri organici. Al Brotzu non c’è più posto, i ricoveri sono fermi al Policlinico e al Santissima Trinità hanno chiuso alcuni reparti, come quello di Geriatria, perché il personale medico è stato dirottato al Binaghi. Non c’è nessuna certezza sul futuro dell’ospedale Marino, e gli ospedali della Città Metropolitana sono finiti. Quattro, tutti in crisi e in difficoltà”, afferma la Montaldo.
“Ho mandato varie email all’assessorato, le risposte non sono state soddisfacenti. In un caso, siamo stati informati che alcuni ricoveri vengono fatti direttamente a Muravera e Isili. Così è difficile andare avanti, ci sono casi di pazienti che vengono ricoverati e tenuti per giorni nei corridoi”. Ma la numero uno dell’Anaao teme, soprattutto, una fuga dal settore pubblico: “Molti medici vanno verso le dimissioni perché hanno la possibilità di lavorare nel privato, con condizioni decisamente migliori e meno stressanti. Se devi fare trentotto ore settimanali e, per coprire i buchi, devi farne dieci in più, è chiaro che c’è un problema bello grosso, che si ripercuote sui lavoratori e sui pazienti”.










