Se non fa paura, fa sicuramente tristezza viale Trieste a Cagliari. Buia, triste, deserta. Abbandonata. Con i locali sopravvissuti che si contano sulle dita di una mano, i commercianti in fuga, i giovani che la dribblano. Un’atmosfera lunare a poche centinaia di metri dalle strade super affollate della movida, da piazza Yenne e largo Carlo Felice, ieri stracolma di gente dedita allo shopping, e poi il corso Vittorio Emanuele e via Roma. Una differenza abissale, che costringe a passare dall’atmosfera di paradiso delle strade dove fra qualche giorno apriranno i mercatini di Natale al purgatorio di piazza del Carmine blindata dalle forze dell’ordine fino all’inferno di viale Trieste.
Dopo il restyling flop di Truzzu, con una strada ridotta a una corsia e parcheggi non solo ridotti ma anche invasivi rispetto alla vivibilità che era stata pensata per la zona, la verità è che viale Trieste, ristrutturata a metà, è morta. Di giorno e soprattutto di notte, avvolta dal buio che dopo via Pola diventa anche un’ottima copertura per spaccio e criminalità: una strada che dopo gli infiniti cantieri che hanno stravolto la viabilità doveva rinascere e che invece è sprofondata in una profonda agonia.










