La buona notizia è che gli animali del canile di via Po hanno altri sei mesi di tempo per trovare casa. La società che deve demolire la struttura per realizzare l’housing sociale comincerà i lavori da lotti distanti dal ricovero degli animali e così il Comune ha guadagnato altro tempo per studiare la soluzione definitiva, anche se l’emergenza coronavirus ha rallentato i tavoli tecnici.
Sono due i ragionamenti in corso a palazzo Bacaredda. La prima soluzione è quella dell’affido con contributo, che in molti comuni viene chiamato “bonus cane”. L’idea è quella di dare un contributo a chi prende in affidamento (700 o mille e 200 euro una tantum a seconda della taglia) un animale del canile. Le cure mediche a carico dell’amministrazione con controlli. Questo permetterebbe anche al Comune di ridurre il numero dei cani ricoverati e trovare più agevolmente uno spazio in città.
Le soluzioni sul tavolo dei tecnici di palazzo Bacaredda si pensa a spazi che somiglino a “parchi giochi per cani” con soluzioni architettonicamente innovative. E le aree individuate si trovano in via San Paolo nella piana di San Lorenzo. Ma c’è un latro ragionamento in corso. E’ quello del canile diffuso. Delocalizzare cioè piccoli spazi in alcuni parchi cittadini (in quelli dove si trovano spazi lontani dalle abitazioni) come Monte Urpinu, San Michele o Tuvixeddu. Magari suddividendoli in base alla taglia. La soluzione definitiva arriverà nei prossimi mesi.