I dieci milioni di euro per il Brotzu? “Sono stati sbloccati”. A darne notizia è la Uil, con i suoi rappresentanti Attilio Carta e Fabio Sanna. Si tratta, utile ricordarlo, di fondi destinati ai contratti del personale sanitario. “Finalmente una, pur minima, boccata d’ossigeno, possibile grazie alla rinuncia, da parte della presidenza del Consiglio di Ministri davanti alla Corte costituzione, del ricorso 16 del 2023”. Nessuno stop, quindi, e denari sicuri, in attesa però del via libera, l’ultimo, da parte della Regione. Infatti, Carta e Sanna rimarcano che si tratta di “una buona notizia per i lavoratori del Brotzu, notoriamente i meno pagati e i più bistrattati della Sardegna, principalmente per la cronica carenza dei fondi disponibili. Un primo piccolo passo affinché i nostri lavoratori non siano più figli di un Dio minore”, ma spiegano anche che “ora però corre voce di non meglio precisate criticità interpretative in assessorato. Ora basta. Giù le mani dalle tasche dei lavoratori della sanità perché siamo stufi di essere i classici ‘santi straccioni'”.
“Senza indugio, perché fuori tempo massimo, la si smetta davvero coi soliti trucchetti politico-elettorali e si pensi coralmente e realmente ai veri bisogni di tutta la popolazione della Sardegna. Ora infatti, a elezioni finite, si pensi, tutti, a rianimare la sanità pubblica sarda, palesemente in stato comatoso perché, sinora, gravemente ferita per tutti i colpi inferti da più parti e angolazioni. I lavoratori stremati, scoraggiati e pericolosamente demotivati, coralmente dicono basta ai giochini di piccolo cabotaggio e, senza indugio, chiedono che si rimetta mano a governare seriamente la sanità sarda per garantire a tutti i nostri concittadini le tutele costituzionali di una sanità equa, solidale e universale, ponendo immediatamente fine anche ai famigerati viaggi della speranza. Ci si augura, infine, che almeno questo accorato appello rompa finalmente il vergognoso velo di ipocrisia istituzionale”.










