C’è il cartello dei lavori in corso e una lunga e fitta recinzione, invalicabile. Tutta colpa di un tetto dal quale sono piovuti dei calcinacci, all’interno del cimitero di San Michele a Cagliari. E così, decine di tombe risultano inaccessibili. Non da giorni, ma da mesi. E con i giorni dedicati al ricordo dei defunti dietro l’angolo, cresce la paura di più di un cagliaritano di non poter mettere un fiore ai propri cari. La denuncia, l’ultima in ordine cronologico, arriva da Gianluigi Spano. Cinquantuno anni, nel camposanto sono tumulati il padre e i suoi nonni: “Bare inaccessibili da luglio, siamo nella parte iniziale del cimitero, di fronte all’ingresso principale. In vista anche della prossima giornata di visita ai parenti che non ci sono più, anche se vado con mia sorella a trovare nostro padre di frequente, sarebbe il caso di fare un passaggio per vedere il degrado. Infatti è possibile accedere per pulire le lapidi e cambiare i fiori”, denuncia l’uomo. Che ha protestato insieme alla sorella, più volte, con chi gestisce per conto del Comune il cimitero.
“Abbiamo protestato con il personale e oggi anche con il direttore, che però ci ha risposto che lui non è responsabile dei lavori, ma è l’ufficio tecnico del Comune di Cagliari che deve eseguire i ripristini. Sta di fatto che sono passati tre mesi e immaginiamo che a novembre la situazione sarà la stessa”.











