Un episodio scioccante ha turbato la città nella notte tra venerdì e sabato: quattro bare sono state violate all’interno del cimitero cittadino di San Michele. La denuncia è partita dal figlio di una delle salme trafugate, al cui defunto sono stati sottratti due anelli e un bracciale d’oro. Un gesto ignobile che ha colpito alcune famiglie della comunità bosniaca residente a Cagliari. Chi ha compiuto il furto sembra aver agito con precisione, consapevole che nella tradizione bosniaca è consuetudine porre effetti personali nelle tombe dei defunti. I loculi sono stati forzati, le bare aperte e poi rimesse in malo modo, tranne una, quella del padre del giovane che ha denunciato l’accaduto. L’episodio riaccende i riflettori sulla questione della sicurezza nei cimiteri cittadini. Non si contano, infatti, le testimonianze di chi ha subito furti o ha riscontrato gravi carenze strutturali. “Mi chiedo come sia possibile che le guardie non si siano accorte di tutto il rumore provocato per aprire una bara?”, si domanda un cittadino. E ancora: “Ma soprattutto dov’erano le guardie… aprono così le bare senza che nessuno li abbia visti o sentiti?”. L’indignazione cresce anche sulla mancanza di sorveglianza notturna. “Le guardie la notte non ci sono, proprio la notte dovrebbero esserci”, denuncia un altro. C’è chi propone soluzioni concrete: “Ho sempre pensato che è meglio mettere delle telecamere nei cimiteri, a parte per quello che hanno fatto con le quattro bare che è qualcosa di verminoso, ma pure per quelle persone che rubano i fiori o i regali che i parenti mettono ai defunti”. Drammatica la testimonianza di chi ha assistito in prima persona alla scena: “Io purtroppo con le mie figlie lo abbiamo visto dal vivo ieri mattina, quando siamo andate a trovare mio suocero: era proprio davanti a lui. Ci siamo gelate, non è stata per niente una bella cosa”. Le condizioni del cimitero, secondo molti, faciliterebbero atti simili:
“Vero è che, con queste traslazioni delle salme per scadenza dei termini dei loculi, spesso le bare sono a vista, il che semplifica il lavoro di questi delinquenti. Poi che il cimitero sia completamente abbandonato e non ci sia alcun tipo di controllo è noto a tutti: sporcizia, scale rotte o mancanti nei vari corridoi, bare a vista. Per non parlare della sicurezza dei visitatori, soprattutto anziani che, dovesse mai capitare un incidente, beh… sono già arrivati a destinazione”. L’indignazione si fa unanime: “Assurdo che non ci sia sorveglianza nel cimitero di Cagliari”, lamenta una cittadina. “Ma i controlli? Ci vuole tempo per aprirne una, figuriamoci quattro… controlli inesistenti”, protesta un altro. E ancora: “Ma che controlli ci sono? Vergognoso”. “Perché non c’è un guardiano la notte?”, si chiedono in tanti. Tra le bare violate, anche quella di un bambino, come racconta un’altra testimonianza: “Una di queste bare era del padre di una mia amica… che vergogna! Hanno aperto anche la bara di un bambino”. Infine, si solleva un’accusa diretta alla gestione interna: “Il custode, se c’è, dorme, perché a noi hanno rubato vasi e fiori: uno schifo. Dovrebbero esserci più custodi che girano”. Un’altra osservazione evidenzia come il problema dei furti sia esteso: “I ladri di fiori sono in tutti i cimiteri, è una vergogna che non ci siano più controlli. Non ci si può fidare e lasciare la borsa incustodita un secondo”. E la domanda che accomuna tutti è una sola: “Possibile che nessuno se ne sia accorto?”.










