Ci sono già alcune certezze, legate alla tragedia avvenuta sull’asse mediano di Cagliari. Stando a quanto trapela dalla caserma di via Crespellani, infatti, non è stata l’alta velocità la causa della morte di Simone Longu. Il 35enne, in sella alla sua Honda SH 300, non stava correndo. Nemmeno Mattia Saba (assistito dall’avvocato Giuseppe Bellisai, nominato d’ufficio), il 30enne di Selargius al volante della Ford Fiesta intestata a un parente. Moto e auto si trovavano in due corsie distinte, l’urto potrebbe essere legato ad una manovra sbagliata da parte dell’automobilista: sul punto, però, le indagini vanno avanti, e il supporto di eventuali testimoni può essere decisivo per ricostruire l’esatta dinamica dell’urto tra il lato sinistro dell’auto e quello destro dello scooter, oltre alle verifiche che saranno effettuate sui due veicoli, sequestrati. Un colpo che ha fatto sbandare Longu, andato a sbattere contro il guard rail: l’impatto con lo spartitraffico si è rivelato fatale, visto che è stato sbalzato sull’asfalto, battendo violentemente la testa. Il casco, purtroppo, non l’ha salvato. L’automobilista, risultato negativo all’alcoltest, si è subito fermato.
La pista principale seguita dagli agenti è quella di una manovra azzardata compiuta dall’automobilista. I danni alla moto e all’auto sono laterali: un particolare che fa quindi reggere la ricostruzione iniziale dell’impatto: la Ford Fiesta aveva appena lasciato la rampa e, a poca distanza, c’era lo scooter che viaggiava verso Quartu. Il pm Nicola Giua Marassi ha aperto un fascicolo e iscritto nel registro degli indagati Mattia Saba. L’ipotesi di reato è il 589 bis, omicidio stradale. “Ho ricevuto il decreto, via Pec, dalla Procura”, spiega l’avvocato Bellisai. “Mi metterò in contatto con Mattia Saba”.
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