Una prostituta rapinata e minacciata con un coltello da un invalido, nell’inferno di via Po. Il pianoforte donato da una onlus ai passeggeri della metropolitana devastato per una semplice bravata dai vandali in piazza Republica. Il ristorante di Pomata, uno dei più famosi e frequentati della città, svuotato dell’incasso nella notte. Una donna scippata da ben tre persone a is Mirrionis. Un furto con razzia di cosmetici dentro una farmacia, nella centralissima piazza del Carmine. Un misterioso sfregiatore che devasta macchinette e strumenti dentro il teatro Lirico.
Diciamolo subito: Cagliari non è più la città sicura di dieci, quindici anni fa. Una città dove gli abitanti potevano passeggiare tranquillamente, sapendo di rischiare il meno possibile. Invece, anche per colpa dei tagli alla sicurezza e al personale della Polizia più volte denunciati dai nostri sindacati su questo giornale, la sensazione è che di notte la città sia davvero scarsamente controllata, e vada in scena il far west. Succede anche nei parcheggi: quando gli agenti della Polizia Municipale e i carro attrezzi finiscono il turno, la città diventa il Bronx dei posteggi, con le auto parcheggiate male e sui marciapiedi. Poi ci sono i rifiuti lasciati in strada a deturpare zone importanti come viale Fra Ignazio, i frigoriferi buttati che De Vizia verrebbe a casa a ritirare gratis. Ha ragione l’assessore Paola Loi, quando dice che è soprattutto colpa della maleducazione? Poi ci sono i parcheggiatori abusivi che continuano a perseguitare le donne, e non solo.
Allora, Cagliari non è la città dei balocchi descritta dal sindaco Zedda sulla sua fan page. Non basta presidiare il quartiere Marina dallo spaccio lasciando scoperte le altre zone. Questa sta diventando una città pericolosa e violenta come non lo è mai stata, e nel periodo di Natale si assiste sempre a un’escalation di rapine e atti criminosi. Bisogna aiutare le forze dell’ordine, e qui stanno le precise responsabilità del governo Renzi che taglia sugli organici della Polizia ma non sugli stipendi dei politici. Massidda ha scritto una lettera ad Alfano, Zedda ha solo partecipato alle riunioni della prefettura. Questa volta servirebbe la voce del sindaco, anche per spiegare come mai interi quartieri come Is Mirrionis e San Michele (gli stessi dove la giunta, in stile Delogu, inaugura giardinetti) siano in mano alle bande della droga, nel silenzio più totale, con i tossicodipendenti che si bucano davanti ai bambini. Perchè non si è fatto niente per fermare la prostituzione in strada, perchè non arrivano multe esemplari per chi sporca una città già sporca? Perchè i parcheggiatori extracomunitari non vengono allontanati? Non ci bastano le aiuole verdi, vogliamo passeggiare sicuri nella nostra città. A proposito, ma dove sono le telecamere se stiamo battendo il record di vandali?












