Progetto Sardegna ci sarà e darà il suo contributo alle elezioni comunali di giugno a Cagliari. Come darlo, è ancora da decidere. Insieme a chi darlo, idem. Ma si parte da una certezza, granitica: Progetto Sardegna è una forza alternativa alla destra, il che significa che mai ci saranno alleanze con quella parte politica. Dunque, resta il Campo largo, con cui qualche manovra di avvicinamento secondo indiscrezioni è già iniziata. E poi c’è il Partito sardo d’azione, che ieri ha ufficializzato la fuoriuscita dal centrodestra e oggi, per bocca di Gianni Chessa, demolisce definitivamente l’operazione Lega di Solinas: non è da escludere un confronto proprio con i sardisti, in nome di quel sovranismo e di quell’autonomismo che Renato Soru nella campagna per le regionali ha fatto diventare uno dei valori portanti del suo programma politico. C’è poi la terza via, ovvero la corsa in solitaria con un proprio candidato sindaco.
“Sì, stiamo lavorando su Cagliari, durante la campagna elettorale delle regionali abbiamo messo a punto temi e proposte per la Sardegna, ma anche le città, prima fra tutte il capoluogo. Ora lavoreremo su come proporci: Progetto Sardegna può contare su idee, progetti e su una serie di figure cagliaritani e cagliaritane che possono dare un contributo prezioso. Di sicuro noi vogliamo stare dentro la partita in questo momento in cui si sta ragionando su come procedere”, dice Romina Mura, alle regionali capolista a Cagliari. Sul come e con chi, però, l’ex deputata non si sbilancia: “Non escludiamo nulla, per trovare il modo migliore di valorizzare il percorso fatto fin qua guardando Cagliari. Lavoreremo sui temi e sulle persone, dialogheremo con chi ha i nostri stessi obiettivi, tenendo sempre presente che Progetto Sardegna è un movimento regionalista, progressista e autonomista, alternativo alla destra, che vuole dare un contributo, forte, alla costruzione del buon governo per Cagliari”.










