Proteste, numerose, per tutta una serie di visite mediche rimandate, a data da destinarsi, negli ospedali cagliaritani. Le lamentele arrivano dai pazienti, e anche qualche medico avrebbe “allargato le braccia” in senso nemmeno tanto metaforico, davanti alla richiesta di spiegazioni: “Come mai la mia radiografia al torace è stata rimandata?”, “dovevo fare una mammografia, il controllo mi era stato fissato da mesi, perchè l’avete rinviato?”. Sono questi gli effetti, “secondari”, dell’emergenza legata al Coronavirus. La fase due, però, è già iniziata da tempo, e dall’Urp dell’Assl confermano che non tutte le prestazioni sono state erogate, ma si tratta solo “di quelle non gravi, cioè non riconducibili a un’attenzione particolare”, spiega Giuliano Frau, il funzionario responsabile: “Riceviamo una media di trentacinque telefonate al giorno, a volte ci sono anche punte di settanta”. E, negli ultimi mesi, “sono state più le richieste di informazioni che le lamentele, arrivate per via telefonica o attraverso le email”. Ok, però ci sono tanti sardi che attendono di poter sapere quando potranno essere visitati.
“Stiamo per iniziare una ripresa graduale, sempre nel rispetto totale delle cautele legate al Covid, un evento a cui non eravamo preparati perchè nessuno aveva la percezione della sua portata, catastrofica. C’è stato un differimento per i controlli semestrali o annuali, ma ogni volta che c’è stata la necessità abbiamo rimodulato tutta la singola pratica. Non abbiamo lasciato nessuno a piedi”, sostiene con forza Frau, “può essersi verificata qualche sfilacciatura, ma tutti i medici hanno sempre dato risposte utili e puntuali agli utenti per poter governare al meglio i sintomi e le malattie. L’Assl soggiace a tutta una serie di lacciuoli burocratici ma ripeto, nessuno è mai stato abbandonato”.










