Non sempre una impresa semplice. Una tranquilla domenica da trascorrere al mare può anche iniziare con il verso sbagliato: turisti, comitive di ragazzini, anziani e chi non ha voglia di impazzire alla ricerca di un parcheggio: si parte da piazza Matteotti, se si trova il biglietto per salire a bordo. Nella stazione dei pullman il cartello che indica la vendita di quelli urbani è ben evidente come il punto vendita chiuso e lo sportello dedicato ai soggetti fragili, che apre solo in giorni e orari prestabiliti. Altri sportelli, anche automatici? Oltre la recinzione arancione, quella che confina la piazza in fase di riqualificazione, dove sono situate le sedute, gli alberi per ripararsi dal sole. Spenti, sbarrati. Certo, esistono le app online, ma non tutti sono in grado di usarle e ottenere il ticket cartaceo con semplicità dovrebbe essere un diritto. Non rimane, quindi, che vagare da una attività all’altra alla ricerca di un biglietto. Ultima spiaggia, altrimenti, prima, si spera, di giungere al mare, l’acquisto a bordo del bus con la sovrattassa di 0,50 centesimi, sempre che l’autista non abbia esaurito quelli a disposizione. Non si possono reputare capricci ma servizi di base per una città turistica presa d’assalto soprattutto in estate: le lamentele fioccano come la sensazione di rassegnazione a dover tribolare anche solo per giungere al mare per qualche ora.








