Un patto, iniziale, con la compagnia Costa, per il rilancio delle crociere a Cagliari. Dopo i due anni di emergenza quasi totale legata al Coronavirus, il settore turistico sta pian piano ripartendo. E il capoluogo sardo spera di rivedere presto tanti giganti del mare attraccare al porto. Il presidente dell’Autorità portuale Massimo Deiana, unitamente alla responsabile marketing, Valeria Mangiarotti, hanno ricevuto, nella sede dell’ente, il direttore generale di Costa Crociere, Mario Zanetti. L’incontro, richiesto dal gruppo armatoriale, è propedeutico alla stesura dei programmi 2023 della compagnia e, in particolare, all’avvio di una più approfondita valutazione del potenziale di offerta dei porti sardi per una pianificazione futura più strutturata della presenza in Sardegna della compagnia. Scelte che si baseranno sulla nuova strategia del gruppo che ribalta le dinamiche classiche dell’individuazione delle destinazioni da parte delle holding dell’industria crocieristica, puntando, invece, ad un lavoro condiviso, definito patto di collaborazione, con le comunità locali per il rilancio del turismo nel post pandemia. “Siamo molto soddisfatti dell’incontro con i vertici della compagnia”, spiega Massimo Deiana, “in particolare delle prospettive future per il mercato isolano. Apprezziamo l’approccio particolarmente incoraggiante del gruppo che fa presagire una presenza di Costa Crociere più costante e strutturata nei nostri scali di Sistema”.
C’è stato poi anche l’incontro tra il numero uno di Costa Crociere e il sindaco Paolo Truzzu. Cagliari potrà diventare uno scalo importante per Costa Crociere ma per arrivare a questo traguardo sarà necessaria una completa sinergia tra le istituzioni, le attività produttive e turistiche della città e la compagnia di navigazione. Di questo e di tanti altri aspetti hanno parlato Truzzu e Zanetti. L‘incontro, al quale ha partecipato anche Eric Gerritsen, direttore per gli affari pubblici in Italia della compagnia, si è tenuto nell’Ufficio del sindaco al secondo piano del Palazzo Civico di via Roma.
“Sarà interessante valutare come poter intensificare la presenza dei turisti a Cagliari in modo da valorizzare sempre di più la nostra città”, ommenta il primo cittadino del capoluogo sardo, che ha messo in evidenza come l’offerta turistica non si limiti agli aspetti legati al mare. “Abbiamo tutta una serie di attrazioni che vanno dai monumenti all’enogastronomia, passando per l’artigianata, i musei e in generale tutti i punti culturali, il tutto per far crescere la nostra città con la collaborazione di tutti gli operatori”.
“Cosa possiamo fare insieme?” è stata la domanda ricorrente del direttore generale di Costa, che, così come predisposto per altre città, vorrebbe diversificare l’offerta degli ospiti delle navi da crociera. Non solo i siti più conosciuti ma una visita puntuale di una città che ha tanto da offrire ai suoi visitatori. “Mi viene in mente”, spiega Zanetti, “la spiaggia del Poetto che potrebbe diventare una destinazione per i croceristi che sbarcano al porto o le escursioni organizzate per le vie della città”.
“Sarebbe interessante anche puntare sul parco di Molentargius dove nidificano i fenicotteri”. Cagliari ha tutte le carte in regola per poter diventare anche un punto di imbarco e sbarco per le crociere tanto che Costa, in previsione di una nuova definizione delle rotte del Mediterraneo per il 2023, potrebbe dare maggiore spazio al capoluogo isolano con l’arrivo in città delle navi “Smeralda” e “Toscana”. Stimata in circa settanta euro la cifra che ogni crocerista lascia in media nella città che visita, l’obiettivo è quello di far salire questa quota ma soprattutto di puntare su chi, sette persone su dieci secondo le recenti statistiche, decide di tornare nello stesso posto che ha visitato durante la crociera. Tre navi in tre giorni diversi della settimana è il prossimo step che la compagnia di navigazione vuole raggiungere e che permetterà a Cagliari di valorizzare tutte le sue realtà. Una serie di vantaggi ricadranno sul territorio e ora, dopo l’avvio dei dialoghi, non resta che intensificare la fase di studio per delineare una idea comune che porti il capoluogo sardo ad essere una delle città più importanti del Mediterraneo.









