Il Cup, o direttamente i numeri fissi dei centralini degli ospedali o di questo o quel reparto. A Cagliari la musica non cambia, e anche a metà ottobre fioccano le segnalazioni di disagi per chi deve prenotare anche più visite o, peggio ancora, dichiara di essere in una condizione di salute così grave e seria che spera di essere ricoverato quanto prima. Due casi, tra i tanti ricevuti negli ultimi giorni dalla nostra redazione, rendono bene l’idea. Un ragazzo appena maggiorenne, residente nell’hinterland cagliaritano, C.E., ha raccontato la sua persona odissea: “Volevo segnalare che la Neuropsichiatria infantile e adolescenziale del Microcitemico è un delirio, per disturbi e disagi privati dovrei essere ricoverato d’urgenza ma non c’è spazio, non c’è mai spazio. Dopo promesse di esserci nel momento del bisogno, in questo caso abbastanza grave, il disagio che porto da un mese che è degenerato la settimana scorsa sempre di più fino a oggi è stato sottovalutato e minimizzato”, scrive. “Questo messaggio è a scopo unicamente informativo. Volevo aggiungere che il Covid è tornato negli ospedali e alcuni reparti non stanno più prendendo pazienti, il punto è che questa situazione è da anni che persiste, che vergogna”. Dopo una lunga attesa è stato trovato un posto anche per lui, ma non a Cagliari: “A Sassari”.
Pier Paolo Marongiu, invece, ha scoperto sulla sua pelle la sottile differenza tra visita prenotata gratis con il Cup o a pagamento: “Ho provato a prenotare due visite, l’operatrice mi ha risposto per entrambe che le liste sono piene fino a luglio 2024, però a pagamento anche subito”. Marongiu si chiede: “Perché con prenotazione normale tempi biblici e a pagamento subito, magari con lo stesso medico nello stesso studio e con gli stessi macchinari pagati da noi? Mancano i medici o manca la volontà di darci le giuste cure? Oppure è un modo come tanti per impoverirci ulteriormente e dare la possibilità di curarsi solo a chi ha i soldi? Sarebbe curioso sapere realmente come sono queste liste d’attesa, se sono veramente strapiene oppure se i medici sono mal gestiti. Sono sicuro che la classe politica non deve quasi elemosinare una visita medica, per loro non esistono liste, e anche se fosse nel caso possono pagarsi tranquillamente uno specialista coi nostri soldi quindi il problema non è rilevante per loro. Poi, però, consideriamo anche il fatto che ammesso pure che vi siano pochi medici, come mai gli accessi all’Università per gli aspiranti medici continuano a restare a numero chiuso?”.











