La mazzata è arrivata con tanto di email ufficiale: “I registratori di cassa devono essere aggiornati entro il 2 ottobre”. E non si tratta di un obbligo legato ad un accertamento fiscale, bensì degli aggiornamenti per la lotteria istantanea degli scontrini, una delle tante idee messe in atto dal Governo Conte più di tre anni fa ma che non ha mai avuto chissà quale grosso seguito. L’idea di poter vincere soldi acquistando con bancomat o carte di credito, garantendo quindi una piena tracciabilità a banche e Stato, ha collezionato più fischi che applausi. E anche i commercianti di Cagliari si sono ritrovati l’amara sorpresa: tra penna ottica, Pos, intervento di un tecnico per aggiornare i registratori di casse, abbonamento internet e rotolo carta il salasso è compiuto. E, da via Alghero sino a via Manno, regna il malumore: “Si tratta di spese che non dobbiamo sostenere noi”, esordisce Stefano Rolla, presidente del consorzio Strada Facendo. “Nel mio caso non ho avuto un solo cliente che abbia partecipato alla lotteria, ed è clamoroso perchè sono un gioielliere e, quindi, sarebbe normale tentare la fortuna dopo un acquisto di una certa entità. Invece nulla. È sbagliato che non sia lo Stato a sobbarcarsi le spese di tutta la strumentazione legata alla lotteria degli scontrini, noi commercianti abbiamo già numerosi costi da sostenere per continuare a tenere aperte le attività”.
I calcoli, al centesimo, li ha fatti Paolo Angius, presidente onorario dell’associazione che riunisce la stragrande maggioranza di chi ha un negozio nelle vie centrali dello shopping cagliaritano. E, nemmeno tanto a contorno, boccia sonoramente l’iniziativa: “Ci hanno obbligato a mettere nel registratore di cassa il programma per la lotteria degli scontrini, un flop colossale, in 3 anni avrò avuto dieci richieste. Ho sostenuto i seguenti costi: intervento dell’addetto 120 euro, penna ottica ottanta euro. Ora siamo daccapo, i nuovi costi sono stimati in circa 120-150 euro più l’affitto mensile del Pos con le sue commissioni, costo registrazione riga contabile banca, costo dell’energia elettrica, dell’abbonamento internet, dei rotoli di carta e dell’operatore per l’erogazione del servizio. È stata una folle idea del Governo Conte perchè così si pensava di scovare chissà quanti eventuali evasori anche tra noi commercianti, la solita storiella”, osserva Angius. “Ricordo, invece, che continuano purtroppo le chiusure di chi ha un negozio in centro, visto che la pressione fiscale non è certo diminuita. E se qualche collega decidesse di non adeguare la cassa? Alla fine siamo sempre noi a dover pagare anche spese che non ci competono”.











