di Paolo Rapeanu
La prima campanella del nuovo anno scolastico è già suonata il 17 settembre scorso, anche nelle scuole materne di Cagliari. Tutti sono già dentro le aule, tranne un bambino di 3 anni e mezzo. E il motivo non è pigrizia o svogliatezza ma, stando a quanto denuncia la madre di 38 anni, “per motivi di salute. Il mio bambino soffre di convulsioni febbrili e broncospasmi, lo specialista che lo segue ha imposto di fare il vaccino per morbillo, parotite e rosolia a dicembre, per vedere le sue reazioni con l’arrivo dell’autunno”. Tutto bene? Manco per idea: “Sono stata convocata dal dirigente scolastico dopo che avevo già fatto avere la copia del libretto delle vaccinazioni. Mi ha detto che, senza quel vaccino, dovevo far avere una certificazione del pediatra e ha escluso mio figlio dalla scuola. Ieri lo ha accompagnato il mio compagno e sono stati cacciati, mio figlio si è fatto un pianto lunghissimo, è una situazione vergognosa”.
La donna spiega che sta per andare “dal mio avvocato per capire il da farsi. La pediatra, che è stato la prima a dire di evitare quel vaccino per il benessere di mio figlio, una volta che la situazione è cambiata se ne è lavata le mani”, dice la 38enne, “dicendomi che non se la sentiva di firmare le carte. Sono stata all’Asl per tre volte per chiedere una proroga scritta per il vaccino a dicembre, ma mi hanno detto di no, trattandomi a pesci in faccia. Spero solo di ottenere in qualche modo questa proroga, ogni volta che mio figlio ha la febbre, per via delle convulsioni corriamo sempre all’ospedale”.











