Cresce l’attesa per la sentenza contro Igor Sollai, il camionista 43enne che dopo averlo negato per mesi ha confessato l’omicidio della moglie 42enne Francesca Deidda a San Sperate. La sentenza è attesa per mercoledì 2 luglio, quando la corte d’Assise di Cagliari, presieduta da Lucia Perra, si pronuncerà sul destino dell’imputato. Appuntamento alle 9.15, la lettura del dispositivo è prevista a fine mattinata.
Il pubblico ministero Marco Cocco ha ribadito la richiesta dell’ergastolo, parlando di un delitto efferato e sottolineando la gravità delle modalità con cui la donna è stata uccisa e poi nascosta dentro un borsone, sepolto ai margini della Statale 125.
Gli avvocati di parte civile, Gianfranco Piscitelli, Elisabetta Margini, Roberto Pusceddu e Pamela Marina Piras, hanno chiesto un risarcimento di 800 mila euro a favore dei familiari della vittima.
La difesa di Sollai – affidata agli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba – ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche, richiesta basata sulla condotta processuale dell’imputato, che ha collaborato con le autorità consegnando una documentazione dettagliata sui fatti. Secondo la difesa, inoltre, non c’è stata premeditazione.
La morte di Francesca risale a poco più di un anno fa, a fine maggio: dopo averla uccisa sul divano di casa, Sollai ne aveva nascosto il corpo in un borsone nero da palestra abbandonato fra terra e piante lungo la statale. I resti di Francesca furono trovati il 18 luglio.
Per mesi Sollai ha negato ogni responsabilità, per poi crollare in una lunga confessione notturna a novembre scorso.









