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Malore per Piergiorgio Massidda: l’ex numero uno del Porto e attuale capogruppo di #Cagliari16 in Comune, sabato scorso si è sentito male. E ha vissuto, sulla sua pelle, un’odissea. Dalle telefonate al 118 al ricovero all’ospedale, lunghissimi minuti di attesa. Il malore, “un dolore intenso retro-sternale, con brividi ed altri sintomi di un infarto”, ha portato Massidda a temere il peggio. Fortunatamente, il leader dell’opposizione del centrodestra cagliaritano sta meglio. Ecco la sua testimonianza-denuncia.
“GRAZIE al PERSONALE SANITARIO del 118, del Pronto Soccorso e del Brotzu! DOVRETE ANCORA SOPPORTARMI. Sabato sera alle 19:30 ho provato, improvvisamente e senza una causa scatenante, un dolore intenso retro-sternale, con brividi ed altri sintomi di un INFARTO. Mia moglie ha chiamato immediatamente il 118 che ha risposto solo dopo 4 minuti e tre tentativi.
Dopo 24 minuti è arrivata la ambulanza del 118 che mi ha prestato i primi soccorsi. Condotto al Brotzu sono stato subito visitato e, dopo qualche ora, sono stato ricoverato nel reparto di “Osservazione Breve Intensiva” dove in una lunga notte ho fatto gli esami di controllo sino alle 15 di domenica. Anche oggi mi sono sottoposto ad esami come la “Tac con contrasto delle coronarie ” che hanno scongiurato l’infarto. Credo che dovrete sopportarmi ancora e, aggiungo con speranza , per molto. Tutto il personale sanitario è stato straordinario ma con difficoltà enormi per numeri di interventi e mezzi a disposizione. Purtroppo sono diventato il testimonial di quanto vado dicendo da mesi : la riforma sanitaria e del sistema del soccorso è assolutamente insufficiente e ridotta rispetto al passato e alle necessità. Ma, come affermavano al 118, anche l’organizzazione della mobilità in città sta mettendo in difficoltà la tempestività dei soccorsi e non può essere ideologica ma studiata da esperti prima di attuare ulteriori variazioni estremamente pericolose per i tempi. L’infarto, come altre patologie, è tempo-dipendente e 28 minuti di tempo per soccorrere me che abito ad alcune centinaia di metri dal San Giovanni di Dio è troppo. Non oso pensare cosa sia per dei quartieri dove la viabilità sconvolta o come nei quartieri del centro durante la “movida” della notte.
Immaginate i tempi extraurbani. Le linee guida chiedono dei tempi di 8 minuti in città e 20 minuti in aree extraurbane. Così pure mi batto da tempo per l’urgenza di moltiplicare nella città metropolitana la presenza di defibrillatori ,la loro omogenea distribuzione e la semplicità d’uso. Oggi sento di essere stato nel giusto il 17 ottobre 2017 dove persi la pazienza vedendo un forte disinteresse per un tema fondamentale per i nostri cittadini come il servizio di soccorso ed urgenza. GRAZIE a tutti gli AMICI che mi hanno manifestato il loro affetto in questi giorni”.
Immaginate i tempi extraurbani. Le linee guida chiedono dei tempi di 8 minuti in città e 20 minuti in aree extraurbane. Così pure mi batto da tempo per l’urgenza di moltiplicare nella città metropolitana la presenza di defibrillatori ,la loro omogenea distribuzione e la semplicità d’uso. Oggi sento di essere stato nel giusto il 17 ottobre 2017 dove persi la pazienza vedendo un forte disinteresse per un tema fondamentale per i nostri cittadini come il servizio di soccorso ed urgenza. GRAZIE a tutti gli AMICI che mi hanno manifestato il loro affetto in questi giorni”.