L’affare, almeno all’inizio, era sembrato buono: comprare il locale nel quale, per decenni, le donne della “Cagliari bene” avevano acquistato abiti di classe e trasformarlo in un ristorante gourmet, con tanto di market “tematico” all’interno. Invece, dopo tre anni, c’è da registrare una nuova chiusura “pesante” a Cagliari, una città dove il boom del food sembra essere sempre più in declino. In via Roma, infatti, chiude per sempre Seventyfive: addio spritz, taglieri, prosciutti e formaggi serviti, anche, nei tavolini sotto i portici. Era diventato un punto di ritrovo per molti cagliaritani, soprattutto giovani e impiegati, almeno nei primi mesi. Poi, il lento declino. Alessandro Murgia è il titolare dell’ormai ex Seventyfive. Serrande già abbassate e maxi cartelli con la scritta “vendesi” lasciano ben poco spazio alle interpretazioni: “L’attività di ristorante gourmet non è andata. Via Roma è in pieno degrado, la gente ci passa solo per ritornare a casa. Quando ho iniziato lavoravano, insieme a me, trenta persone”, ricorda Murgia. Poi, gli incassi bassi hanno portato l’imprenditore a dover mandare a casa quasi tutti, “l’ultimo periodo eravamo in cinque”. Confida che c’è già almeno un società interessata ad acquistare i metri quadri di via Roma, “ma per il momento è ancora tutto top secret”.
Non è sicuramente un mistero, invece, la rabbia mista a tristezza di Murgia: “Tutta l’Italia sta andando allo sbando, chi può scappa all’estero. Cagliari, poi, non è la città adatta per progettare certi tipi di attività”. Chiaro il riferimento-frecciatina alle tante realtà “food” aperte negli ultimi anni: “Certo, aprono, ma poi chiudono continuamente. C’è un’offerta enorme rispetto alla richiesta, i cagliaritani non hanno nemmeno i soldi per piangere”, sentenzia il 56enne. Nelle prossime settimane, forse, lo spazio di via Roma 75 riaprirà, non si sa ancora con quale insegna. E il futuro di Alessandro Murgia? “Sono socio dell’Emerson, al Poetto. Comunque, se potessi me ne andrei via dalla Sardegna”.











