La data è già stata fissata: 24 gennaio 2024. È il giorno in cui il nuovo e provvisorio mercato da sei milioni di euro sarà terminato in piazza Nazzari. Gli operai lavorano giorno dopo giorno, i tetti sono già terminati e si lavora ai vari collegamenti elettrici e dell’acqua. E i parcheggi nella “pancia” sotterranea della piazza accanto al teatro Lirico sono stati aperti ma, al momento, solo per ospitare furgoni e materiale vario della ditta che sta realizzando i lavori. A poche centinaia di metri di distanza, nel mercato di San Benedetto di Cagliari pronto alla chiusura per una poderosa ristrutturazione, pochi clienti e i boxisti sperano di rifarsi nelle aperture straordinarie del 24 e 31 dicembre. Ma l’aria che tira è pesante, tra smobilitazioni all’orizzonte e incertezza non solo per i tre anni di piazza Nazzari, ma anche per il mercato del futuro. E trapela, intanto, che almeno una ventina di boxisti, tra chi andrà in pensione anticipata e chi altrove, non metterà piede nella nuova struttura metallica con vista su via Sant’Alenixedda. “Non c’è la sicurezza che le nuove concessioni prevedano una premialità, ovvero la possibilità di dare ai boxisti storici del mercato, dai pescivendoli ai macellai, dai fruttivendoli a chi vende pane e dolci, di poter tornare nella struttura riqualificata”, spiega Marco Medda di Confesercenti, da tanti mesi impegnato con una vasta fetta di commercianti in una battaglia all’insegna della chiarezza sulla sorte di chi, anche da decenni, vende a San Benedetto.
“Nella terrazza, finalmente liberata dai pannelli solari, bisognerà creare delle mini aree food da fa gestire dagli stessi boxisti. No assoluto a ristoranti nuovi gestiti da chi non ha nulla a che vedere con il mercato”. Una bocciatura confermata, quindi, per quell’ipotesi di mercato di San Benedetto in stile Barcellona portata avanti anche da qualche politico della attuale maggioranza comunale. “I clienti dovranno continuare ad essere serviti da chi li ha servizi anche in passato. Non si può mettere da parte il cuore e l’identità di San Benedetto con dei salti nel vuoto”.










