Transenne e reti metalliche sbarrano già da dieci giorni via Dettori a Cagliari. Dopo le prime crepe in due palazzine, altre lesioni hanno portato all’evacuazione di ottanta residenti e alla chiusura, sino a chissà quando, di vari locali. La colpa sarebbe di una perdita idrica che avrebbe creato un tragico effetto domino, gli esperti devono ancora svolgere tutte le verifiche del caso e, tra i titolari di locali food, c’è chi ha gettato la spugna perche, avendo aperto da pochi anni, teme di dover tenere i fornelli spenti e le cucine chiuse per ancora tanto tempo. O, anche riaprendole, si ritroverebbe in mezzo ad un cantiere a cielo aperto. È il caso di Nicolò Balia che, sulla piattaforma Gofoundme, ha lanciato una raccolta fondi: “Ciao a tutti! Mi chiamo Nicolò, ho 32 anni e qualche anno fa ho deciso di aprire un ristorante al centro di Cagliari. Nonostante conti circa 25 posti a sedere, è riuscito in poco tempo a conquistare una grande fetta di clienti, grazie soprattutto all’impegno delle persone che ci hanno lavorato! Ho investito tutti i miei risparmi, sudore e sangue in un progetto a cui credo fermamente. Purtroppo, però, il 6 del mese di Gennaio è successo qualcosa che mai mi sarei aspettato: dopo questi anni di pandemia e aumenti spropositati di materie prime ed energia, un palazzo vicino al nostro ha cominciato a cedere a causa di una perdita ingente di acqua dal suolo e, come un effetto domino, è arrivato a causare enormi danni strutturali a tutte le abitazioni e i locali nei dintorni, compreso il mio. A causa del disastro in tutta la via, paragonato, a dire dei periti, a quello di un terremoto, abbiamo dovuto chiudere all’ istante senza sapere quando avremmo potuto riaprire! Dopo giorni di puro sconforto, ho deciso di reagire, perché non voglio fermarmi e so che se anche riaprissimo tra un mese – cosa che mi sembra fantascientifica – il mio ristorante di street food di mare si troverebbe in un cantiere a cielo aperto, in mezzo ai lavori, con la conseguente perdita di clientela e, non avendo fondi, sarei costretto a chiudere”.
“Vorrei far salpare il mio locale e spostarlo, per permettere ai nostri clienti di poterci venire a trovare e affrontare una nuova avventura! Se siete clienti, sostenitori o semplicemente curiosi di provare i nostri piatti, lascio il destino in mano vostra, affinchè possa trovare nuovamente la luce, affinchè ci permetta di trovare una nuova casa e spiegare nuovamente le vele”.











