Di Paolo Rapeanu
Una sola società, da 4 anni, porta alta la bandiera dei quattro mori in Italia e fioccano le convocazioni in Nazionale. Uno sport nel quale i “normali” si adattano e giocano in squadra con i disabili. È uno sport a cinque cerchi (è infatti presente alle Paralimpiadi), ma nell’Isola lo praticano ancora in pochi. Eppure, già due atlete sarde sono state convocate in Nazionale, e da tre anni il team cagliaritano arriva tra le prime quattro squadre nel campionato italiano. La principale particolarità di questo sport è che i “normali” si adattano ai disabili. Le squadre, infatti, sono miste, e chi ha la fortuna di avere entrambe le gambe si siede per terra.
L’allenatrice dell’unica squadra cagliaritana e sarda è Alessandra Tiloca. “Il sitting volley ha tutte le caratteristiche adatte a far divertire e crescere ragazzi e ragazze disabili. Abbiamo partecipato per il terzo anno consecutivo al campionato nazionale, finendo tra le prime quattro squadre. È bello stare insieme e fare gruppo, anche così si superano i pregiudizi”, spiega la Tiloca. Il campo di allenamento del Cagliari sitting volley è quello della palestra della scuola media Alziator, in via Asquer. Due turni di allenamento, ogni lunedì e giovedì sera. “È difficile sostenere i costi delle trasferte, per ogni gara siamo ovviamente costretti ad attraversare il mare. Uno sponsor o un privato che voglia scommettere nella nostra squadra, che ha portato anche alla convocazione in azzurro di due atlete, è ben gradito. Il sitting volley offre la possibilità, per i disabili, di emergere in una società che, nei loro confronti, è ancora purtroppo molto reticente”.









