Cagliari, lo spirito Natalizio che non c’è. A pochi giorni da Dicembre lo spirito natalizio stenta a contagiare le attività commerciali. Se da un parte si notano dei miglioramenti con l’inflazione che scende allo 0,7% e il reddito delle famiglie che cresce del 4% nominalmente, e del 2,7% in termini reali, i consumi non registrano segnali positivi. Rimane un senso di incertezza generale e soprattutto il gap tra la crescita dei prezzi e degli stipendi. Nei negozi fisici la spesa media per articoli come pantaloni si aggira sui 60€, per una felpa 80€ e per delle scarpe 100€. Se decidiamo invece di addentrarci in qualche outlet il prezzo scende insieme però alla qualità. Il potere d’acquisto delle famiglie sarà fortemente condizionato anche sotto Natale e ben il 35% delle famiglie rinuncerà ai regali. Per aggirare le difficoltà, tanti inoltre cercheranno di approfittare delle offerte del Black Friday, limitando così ulteriormente le vendite di dicembre.
Negli stessi negozi si respira un clima difficile, quasi di tensione: i locali sono semivuoti, i venditori spiazzati e scoraggiati dalla situazione e gli acquirenti che entrano, dopo una breve occhiata alla merce, tirano dritto senza consultarsi con chi lavora all’interno. L’unica soluzione pare essere quella degli sconti per invogliare gli acquisti, nel tentativo di risollevare una situazione complicata. I vari negozi fisici si trovano anche a dover confrontarsi con la sfida dell’online, dove molte piattaforme sfruttano la loro posizione per generare offerte vantaggiose. Oltre al risparmio, anche la facile accessibilità giova a loro favore, aspetto rilevante in realtà come la Sardegna dove i collegamenti tra i piccoli centri a quelli maggiori, provvisti di più offerte commerciali, stenta ancora a essere funzionale al cento per cento.











