Vaccinati tre volte, o anche solo due ma guariti dal Covid. In entrambi i casi il diritto al green pass è pienissimo, ma a tre giorni dalle restrizioni imposte dal Governo Draghi, a Cagliari e nell’hinterland sono ancora tantissimi i casi di cittadini senza la certificazione verde. Gli spetta, ma non la ricevono. I loro smartphone sono ormai fusi, a furia di telefonate fatte ad Ats, Igiene Pubblica e medici di famiglia. C’è chi sta per perdere lo stipendio e chi ha la fortuna di poter continuare a lavorare perché nel suo luogo di lavoro c’è un medico che ha verificato la validità della vaccinazione ma, una volta finito il turno, la vita sociale è praticamente negata. Non si sblocca ancora il rinnovo dei green pass super, nell’Isola, e dopo i rimpalli tra Regione e anagrafe nazionale chi continua a restare al tappeto sono i cittadini.
Alessandro Espis, 48enne di Quartucciu, dipendente civile dell’Esercito, si vaccina per la terza volta il 24 gennaio: “Ma da ieri sono al pari di un non vaccinato, certificazione verde mai arrivata: il medico della caserma sa la verità e solo così non ho perso il posto”. Può andare al lavoro solo perché, “avendo ricevuto la terza dose di Moderna lo scorso 24 gennaio nell’hub dedicato dell’ospedale militare, il mio tenente medico sa che sono vaccinato”. Ma Alessandro Espis, 48 anni, di Quartucciu, dipendente civile del ministero della Difesa, una volta finito il turno è costretto a fare una vita quasi in lockdown. Il super green pass non è mai arrivato e, oltre alla spesa nei market o una passeggiata all’aria aperta, può fare ben poco: “Lunedì è saltato un impegno alla banca, martedì alle poste, ieri ho dovuto cancellare la prenotazione fatta dal mio parrucchiere”. È un caso molto particolare e, allo stesso tempo, assurdo, quello che sta vivendo sua sua pelle Espis: “Per fortuna in caserma sanno la verità, cioè che sono vaccinato”. Il problema è la classica vita sociale, quella che si dovrebbe vivere una volta staccato dagli impegni lavorativi: “Non ho mai messo in conto di farmi un tampone ogni volta che devo entrare in un luogo dove serve il green pass, perché mai dovrei spendere soldi se sono vaccinato con la terza dose? Sono fortunato perché posso continuare a lavorare, ma essere trattato come un fantasma dalla sanità regionale è, per me, un grosso problema”.
Nell’esercito dei sardi guariti ma non riconosciuti c’è anche Marisa Piras, prof di matematica: “Senza green pass io e mio figlio: rischio di restare senza stipendio nonostante due dosi di vaccino e la guarigione”. Per la sua scuola, l’istituto Santa Caterina di Cagliari, sta per essere messa nella rubrica “dei prof sospesi e senza stipendio”. Ma chi sta per subire la sospensione che, nei mesi scorsi, è stata applicata solo ai non vaccinati, è una donna guarita dal Covid Marisa Piras, 45 anni, insegnante di matematica, è guarita dal virus: “Tampone negativo tre giorni fa”. E la donna ha anche un’altra gatta da pelare decisamente importante: “Mio figlio, minorenne, anche lui positivo e guarito, non ha il green pass da nove giorni”. Lui può andare a scuola, “ma non può nemmeno salire su un bus”, mentre la 45enne è limitata quasi in tutto: “La priorità è il lavoro, sono una mamma single che non si può permettere di non portare a casa uno stipendio. Ho pregato, a scuola, di non essere sospesa, ma è una valutazione che potrà fare solo il dirigente solo dopo aver osservato le norme vigenti in materia”. E le dita, tutte, sono incrociate. Ma sembra esserci davvero un caos totale tra farmacie, medici di famiglia e Ats: “Il mio dottore non risponde ai messaggi, al numero verde dell’Igiene Pubblica mi è stato detto che mancherebbe una firma che equipara il tampone antigenico rapido fatto in farmacia a quello molecolare. Non so quale sia la verità, so solo che sto per essere sospesa dal lavoro. Il super green pass mi spetta, sono guarita dal virus, arrivato nonostante la doppia dose e con effetti non certo leggeri, visto che ho avuto una forte tosse e una congestione nasale. Sono andata in via Romagna quando mio figlio, soggetto fragile, è risultato positivo. Volevo fargli fare un molecolare ma ci è stato detto di attendere una loro telefonata, mai arrivata”.











