Più senzatetto a Cagliari, sardi, che però sono in buona compagnia, nella drammatica situazione che vivono, con la fetta di clochard stranieri che cerca riparo, ogni notte, dove possibile. Sono cinquanta solo quelli conteggiati e aiutati quotidianamente dagli “Amici della strada Sardegna”, realtà capitanata da Roberto Carrus, una costola della Caritas che ormai è diventata la vera unità di strada. Ed è cambiato, in parte, l’identikit del senzatetto: “Oggi aiutiamo anche donne che si rifugiano sotto il ponte di via Po, è tristissimo vederle buttare lì al freddo. Sotto il palazzo comunale di via Sonnino ci sono sei clochard, anche lì c’è stata una evoluzione, prima erano di meno. Due ragazzi sardi e quattro africani, più altri cinque che vanno e vengono, non sono stabili”, racconta, report tra le mani, Carrus. “Ci sono poi senzatetto in viale Bonaria e in via Messina un sessantenne corica dentro la sua auto perché ha perso il lavoro, ha avuto problemi con la moglie e non può più stare in casa”. A lui e a tutti gli altri, ogni sera, Carrus e il suo team portano cibo, vestiti e coperte.
Il menù varia ma è ciclico: “Un giorno pasta, un altro giorno minestrone, poi sempre la carne e verdura e frutta, più acqua”. Pasti completi, “non una semplice merendina con una bottiglietta d’acqua come fa qualcun altro”, prosegue il numero uno dell’associazione di volontariato. “Doniamo anche prodotti per l’igiene personale, dagli assorbenti per le ragazze al dentifricio, più le coperte. Le istituzioni, però, continuano a non aiutarci. I Comuni sanno che ci sono tante emergenze legate a esseri umani che cercano di sopravvivere in strada, ma noi continuiamo a operare solo grazie alle offerte e al supporto della Caritas”.