Una storia di dolore e speranza arriva da Cagliari, dove Enrico Benvenuto Lauricella, appena ventenne, ha deciso di rendere pubblica la difficile battaglia che sta affrontando insieme alla sua famiglia. Al centro, la mancanza di posti in Sardegna per la neuroriabilitazione, un vuoto che rischia di compromettere il recupero di pazienti gravi. “Mi chiamo Enrico Benvenuto Lauricella, ho 20 anni e vorrei far conoscere una situazione molto grave, che mio padre e tante altre persone in Sardegna stanno vivendo, a causa dei pochissimi posti disponibili in Sardegna per la neuro riabilitazione, per pazienti in situazioni di forte gravità (codice riabilitativo 75). Per far capire il dolore che in questo momento sto provando, vorrei raccontare un po’ della mia storia. Da piccolo sono stato tolto alla mia famiglia d’origine e messo in una comunità, in quanto i miei genitori naturali non erano in grado di occuparsi di me. Sono stato adottato da una bellissima famiglia 7 anni fa. Il 16 giugno mio padre adottivo ha subito un intervento cardiochirurgico presso l’Ospedale Brotzu, e, per sopraggiunte complicazioni, è rimasto in terapia intensiva fino all’8 agosto.
Da allora si trova ricoverato in reparto con problemi neurologici gravi. Per lui è prevista la neuroriabilitazione con codice 75. Il 26 luglio è stata fatta richiesta presso l’ospedale San Martino di Oristano e, nei primi giorni di agosto, per l’ospedale Mater di Olbia, le uniche due strutture in Sardegna che possono accogliere pazienti in neuroriabilitazione con tale codice. Ad oggi è in lista d’attesa e sembra che i tempi per inserirlo in una di queste due strutture siano lunghi, troppo lunghi perché possa recuperare adeguatamente i danni subiti. Con questo vorrei fare un appello alla regione Sardegna affinché venga reinserito a Cagliari il Reparto di Neuroriabilitazione, dal momento che nel periodo Covid è stato chiuso e da allora mai più reso operativo. In tal modo si aggiungerebbero posti in Neuroriabilitazione e si potrebbe far fronte con più prontezza alle tante richieste che arrivano da tutta l’isola e che oggi vengono accolte con molte difficoltà, data la carenza di posti”. Un appello chiaro, che il giovane rivolge alla Regione Sardegna con la speranza che vengano fatti passi concreti per tutelare il diritto alla salute e ridare a Cagliari un reparto fondamentale per tanti pazienti e famiglie.










